Oltre sei milioni 200mila gli spettatori che martedì 13 e mercoledì 14 febbraio hanno seguito su Rai Uno “Fabrizio De Andrè, principe libero”, la miniserie televisiva che ritrae la biografia dell’artista ligure, ottenendo quasi il 25% di share.
Un film con un grande cast,
Il film, diretto da Luca Facchini e sceneggiato da Giordano Meacci e Francesca Serafini, è prodotto da Rai Fiction e vede come protagonista il giovane Luca Marinelli, nei panni di "Faber". Al suo fianco c’è Valentina Bellè, che interpreta la bella Dori Ghezzi, la cantante di origini lombarde con cui De Andrè, a partire dal 1974, trascorse gli ultimi venticinque anni della sua vita.
Un adattamento cinematografico con un grande cast, dunque, composto anche da molti altri importanti attori come Elena Radonicich, nel ruolo di Puny, la prima moglie del cantante, accanto a Ennio Fantastichini, Matteo Martari e Davide Iacopini.
Un tragico evento
Snodo centrale della vicenda di De Andrè è rappresentato dal tragico episodio del rapimento, avvenuto la sera del 27 agosto 1979: infatti l’inizio del film mostra alcuni momenti che precedono solo di qualche ora il drammatico evento, avvenuto per mano di due sequestratori anonimi sardi mentre “ Faber” aveva deciso di trasferirsi insieme alla compagna Dori nella tenuta dell’Agnata, presso Tempio Pausania.
Critiche e proteste, ma chi è Fabrizio De Andrè?
Non mancano, però, le critiche: infatti, il film, volgendo al termine, è stato bruscamente interrotto da uno spot pubblicitario nella sua scena finale, proprio mentre la voce del vero De Andrè intonava "Bocca di rosa", una delle sue canzoni più conosciute e amate, facendo così scaturire la rabbia dei fan e degli spettatori che si sono affrettati a manifestare sui social.
Nato nel 1940 a Genova, Fabrizio Cristiano De Andrè è considerato uno dei cantautori italiani maggiormente apprezzato dalla critica; vanta una lunga carriera artistica durante la quale ha realizzato veri e propri capolavori artistici, non solo dal punto di vista musicale, ma anche letterario: infatti, molti dei suoi testi sono stati inseriti all’interno di antologie scolastiche di letteratura italiana, come riconoscimento del loro valore poetico.
Da “Bocca di rosa” a “La guerra di Piero”, “Il pescatore” e “La canzone di Marinella” solo per citare alcuni dei pezzi di maggior fama e successo che hanno reso grande il cantante genovese, il quale ha sempre mostrato attenzione e sensibilità nei confronti dei più deboli, come emarginati e ribelli, spesso protagonisti delle sue canzoni.