Quentin Tarantino è nell’occhio del ciclone per l’intervista rilasciata da Uma Thurman al New York Post in cui l’attrice, dopo aver raccontato delle presunte molestie subite in passato dal produttore Harvey Weinstein, ha rievocato l’episodio dell’incidente sul set di “Kill Bill”. Infatti il regista aveva insistito affinché la sua musa recitasse senza controfigura in una celebre scena, in cui doveva guidare una vecchia Karmann Ghia ad una certa velocità lungo una strada sterrata. Durante le riprese la vettura si era però schiantata contro una palma dopo una curva inattesa, procurando all’interprete una commozione celebrale ed altre ferite al ginocchio; la Thurman ha messo a disposizione dei giornalisti anche il video dello scontro, davvero impressionante.

La Thurman scagiona il suo regista

Poche ore dopo l’apparizione dell’articolo la stessa attrice ha pubblicato sul suo profilo Instagram un post nel quale specifica meglio l’accaduto, aggiungendo che non considera il regista, che le avrebbe consegnato il filmato dell’incidente, tra i responsabili di quanto è accaduto sul set. “Mi ha dato quel video sapendo che avrebbe potuto procurargli dei danni – spiega la Thurman – sono fiera di lui per il coraggio che ha dimostrato”. L’interprete lo assolve con formula piena, mentre accusa i produttori del film, Lawrence Bender, E. Bennett Walsh, e Harvey Weinstein, di aver voluto insabbiare la vicenda, arrivando a mentire e a nascondere prove. Poco dopo è arrivata la reazione di Quentin Tarantino, affidata al sito Deadline, in cui il regista definisce l’episodio come “uno dei più grandi rimorsi” della propria vita.

I ricordi di Tarantino

L’autore di "Pulp Fiction” rievoca con una certa precisione quanto è successo quel giorno sul set in Messico: prima di girare aveva percorso con la stessa automobile quel tragitto, proprio per assicurarsi che non vi fosse alcun pericolo per la Thurman. Ma all’ultimo minuto, per problemi di luce, si è deciso di realizzare la scena nel tratto opposto rispetto a quello provato dal regista: “Le avevo detto che la strada era un lungo rettilineo, ma mi sbagliavo” ammette Tarantino che si assume la responsabilità di non aver rifatto la prova nel senso inverso per controllare eventuali difformità.

“Uma si era fidata di me, è stato orribile – continua nel suo racconto – quell’episodio ha condizionato i nostri rapporti per gli anni successivi”. Un particolare beffardo della vicenda è che l’incidente è avvenuto negli ultimi giorni di riprese del film, realizzato in un anno di lavorazione durante il quale l’attrice non aveva avuto alcun problema, nonostante la difficoltà che il suo personaggio in Kill Bill comportava.

Parole che cercano di mettere fine alle polemiche che hanno travolto il regista. Ma le critiche difficilmente si placheranno: nelle ultime ore è riemerso perfino l’audio di un’intervista del 2003 in cui il provocatorio autore difendeva Roman polanski dall’accusa di aver stuprato una tredicenne nel 1978. Affermazioni che, con il clima puritano che si respira ad Hollywood in questi giorni, sicuramente Tarantino si sarà pentito di aver pronunciato.