Il "cuore pulsante" dell'artista siracusano Enzo Bauso ha accolto domenica pomeriggio la presentazione alla città di "Novantanovesimo cancello" di Enza Tomaselli. Lo showroom della modernità allestito in viale Paolo Orsi a Siracusa è stato, infatti, il luogo dell'anima scelto dalla scrittrice per accompagnare i presenti dentro le emozioni suscitate dalle pagine del suo libro. Una decisione coerente con le ragioni che hanno motivato Enza nel mettere nero su bianco gli ostacoli che determinano il quotidiano mal di vivere della società contemporanea, come ha sottolineato il giornalista Prospero Dente salutando tutti gli intervenuti.

Un affogare e venir fuori raccontato - attraverso le parole dell'autrice - nella metafora di un dialogo tra maestro e allievo, dove il primo spiega al secondo che il disagio nasce quando non si riesce a vivere il presente, ancorati al passato e proiettati verso il futuro.

Parole cantate

Aneddoti utilizzati da Enza Tomaselli per dire che le cose non sono così come appaiono, leit motiv suggestivo del pomeriggio immerso tra le opere di Davide Bramante e gli arredi del secolo scorso, recuperati assecondando la volontà di un restauro chiaramente conservativo che lasciava percepire le ferite del tempo. Da una di quelle poltrone si alzava a più riprese Raffaele Schiavo. Si alzava la sua voce a cantare i passi dei cancelli superati dalla protagonista dell'opera di Enza Tomaselli.

Una lettura originale del testo che ha incantato il pubblico, traducendo in musica le parole, in arte la scrittura, in simboli i numeri, come il "centouno" richiamato da una delle storie di vita raccontate da Enza tra le pagine del libro.

Guarire dai condizionamenti

Esiste sempre la possibilità di guarire dai condizionamenti del mondo che ci circonda e da quelli che noi stessi abbiamo creato alle nostre esistenze con le scelte consumate lungo il cammino.

Lo comprende l'allievo che osserva il maestro mangiare ossessivamente peperoncino fino a star male per evitare di dilapidare l'investimento di cinque euro con cui ha acquistato le spezie al mercato. "Non sono storie scritte da me", osserva Enza allo scrosciare dell'ennesimo applauso. Ma sono aneddoti che con invidiabile capacità affabulatoria hanno suggestionato i presenti, accorsi al termine della presentazione alla ricerca di una dedica sulla prima pagina di Novantanovesimo cancello. Che sia solo l'inizio.