Cannes torna a parlare anche italiano. Quest’anno si cambia decisamente marcia, dopo la rumorosa assenza della scorsa edizione, quando nessun film era stato scelto per competere nel concorso ufficiale ed erano rimasti a rappresentare il nostro paese nelle sezioni collaterali solamente Sergio Castellitto con il suo “Fortunata” – con la premiata interpretazione di Jasmine Trinca – e qualche giovane autore. Tuttavia, a destare maggiore scalpore è la mancanza di un nome: infatti non ci sarà, nemmeno fuori concorso, “Loro” di Paolo sorrentino, l’opera di quattro ore dedicata a Silvio Berlusconi e alla sua “corte” che già ha fatto molto discutere dalle prime immagini: quindi nessuna ribalta internazionale per il lungometraggio, diviso in due parti, fortemente osteggiato dagli avvocati dell’ex presidente del consiglio.

Garrone si ispira alla cronaca nera

Ma questa esclusione, abbastanza a sorpresa, sarà compensata dalla partecipazione di altri importanti nomi del Cinema italiano alla rassegna. Concorrerà alla Palma d’oro l’eterno rivale di Sorrentino, Matteo Garrone, quest’anno in concorso con “Dogman”, un dramma liberamente ispirato ad uno dei fatti di cronaca più cruenti degli anni ’80, la storia del “canaro della Magliana”. L’uomo, sotto l’effetto della cocaina, aveva orribilmente ucciso nel suo piccolo negozio di toelette per cani – infierendo con sadismo sul cadavere – un suo conoscente, pugile dilettante, per vendicarsi dei soprusi da lui subiti. Dal regista ci si aspetta un’opera carica di tensione, ma anche di insospettabili momenti di tenerezza, in cui si indagherà soprattutto sul rapporto tra vittima e carnefice – interpretati da Marcello Fonte ed Edoardo Pesce – e sul loro improvviso scambio di ruoli.

Il festival delle donne

La sorpresa di questa edizione di Cannes, che partirà l’8 maggio per concludersi il 19, sarà la forte presenza di autrici italiane: nella competizione ufficiale, oltre a Garrone, concorrerà con “Lazzaro Felice” Alice Rohrwacher, che fu già premiata sulla Croisette per “Le meraviglie”. Per il suo terzo film – che sarà suddiviso in due stagioni, estate e inverno, e due ambientazioni, campagna e città – la regista ha messo su un variegato cast di interpreti, guidato dalla sorella Alba e da Nicoletta Braschi, che torna a lavorare al cinema dopo 13 anni, lontana dal marito Roberto Benigni.

Ma per le nostre autrici non finisce qui: il ritorno dietro la macchina da presa di Valeria Golino, “Euphoria”, sarà in gara nella sezione “Un Certain Regard”. In questo suo nuovo lungometraggio l’attrice racconterà il rapporto tra due fratelli molto diversi tra loro, interpretati da Riccardo Scamarcio e Valerio Mastandrea.