Il mondo della notte non è solo per gli uomini. E Antonella Anela è solo una delle dimostrazioni lampanti che le competenze nel campo della musica sono trasversali. La professionalità non conosce differenze di genere neppure nel mondo della notte. Lo dimostrano la lunga scia di deejay e talenti che cercano di farsi strada ogni giorno. Fino a qualche anno fa era considerata una realtà prevalentemente al maschile. Negli ultimi anni la prospettiva sta cambiando.

Antonella Anela, oltre ad essere una deejay, producer e compositrice è prima di tutto un'appassionata di musica.

Una di quelle ragazze che in gioventù, pur amando la socialità, viveva il mondo delle discoteche con distacco. Galeotta fu una serata in un locale con gli amici. Con curiosità mista a stupore osserva come l'attenzione dei ragazzi fosse concentrata verso la console. E non fosse rivolta allo sballo, come solitamente si tende a credere. Quello per la musica techno fu un amore a prima vista. O meglio al primo ascolto. E così Antonella comincia a scrutare, a conoscere e ad ammirare questo mondo. È attratta dai suoni ruvidi e spigolosi. Anche se ogni tanto cerca di diluire con degli spunti più morbidi e ritmati, pur mantenendo la barra dritta su un unico filone. Selfie Made Girl l'ha intervistata circa 10 giorni fa come preludio ad una possibile collaborazione con Debora Cattoni, manager di Celebrity, artisti e noti imprenditori.

Blasting News riprende uno stralcio di quell'intervista per aggiungere alcuni dettagli inediti sulla vita di Antonella Anela.

La Disc Jockey toscana racconta da dove ha avuto origine questa sua grande passione per la musica techno. Si sofferma in particolar modo sulle sue aspettative future. "Ho iniziato 4-5 anni fa. È stato un amore a prima vista.

Di lì ho iniziato ad esercitarmi seguendo i veri artisti, quelli consoni alla mia personalità musicale - racconta Antonella Anela - Poi ho iniziato a frequentare i primi locali d'Italia. E quindi sono arrivata ad Amsterdam dove ho iniziato a suonare in locali un po' più affermati. Da poco tempo ho iniziato a produrre alcuni miei brani affinchè la visibilità sia maggiore.

La deejay toscana considera l'immagine non come qualcosa di fine a se stessa. È sempre associata al perfezionamento delle proprie capacità ed abilità tecniche. "L'autopromozione è importante perché il marketing e tutta la parte pubblicitaria che si sviluppa intorno ad un'artista è fondamentale per far capire che personalità hai, che tipo di musica proponi e cosa riesci a trasmettere. Tuttavia l'immagine nella techno non è tanto l'abbigliamento quanto una certa serietà nel modo di presentarsi e nel saper trasmettere al pubblico la propria musica. La sua formazione è un continuo work in progress.

La mentalità giusta è quella dell'apprendista che vuole assimilare dai grandi maestri il meglio e rapportarlo alla personalizzazione e alla propria identità musicale.

Il suo stile, prima di prendere una forma personale, è stato guidato da alcuni importanti deejay che l'hanno affiancata. Tra tutti spicca Mario Più, a cui Antonella Anela è più legata. Lui rappresenta la storia della musica techno tra gli anni Settanta ed Ottanta. Insieme a Franchino e ad altri, ha creato la musica elettronica.

"Ho conosciuto Mario Più quando ero alle prime armi - precisa Antonella - L'ho seguito ovunque andasse. Lui mi dava consigli sul montaggio e sullo smontaggio, e sui preparativi nei locali di tutta Italia. Poi ho iniziato a frequentarlo imparando il più possibile da lui e da altri mostri sacri della musica internazionale". "Quando andavo nei locali -aggiunge la Dj e producer - più che ballare stavo alla console.

Guardavo i vari passaggi e mi aggiornavo sulle ultime tendenze musicali. Successivamente, iniziai ad andare sui canali dove si vendeva musica per comprare i brani che mi piacevano".

Una cultura musicale, quella di Antonella Anela, che nasce da molto lontano. "Ho un carattere socievole. Mi piace stare con gli altri e perciò con la musica cerco di farli stare bene perché ciò fa bene anche a me" ammette Antonella. Una passione per la techno che ha radici profonde e non è limitata alla techno, ma attraversa diversi generi. Dalla musica classica al Jazz, lei ama la musica nelle sue manifestazioni più proteiformi. "Non ho particolari aspettative - conclude la producer - colgo l'occasione per impegnarmi e farmi conoscere. Non lo faccio per il successo, ma perché credo nella mia passione". Le auguriamo di trasformarla presto in un lavoro a tempo pieno.