Immaginate di basare tutto ciò che sapete su una verità di fondo. Poi immaginate che arrivi qualcosa, o qualcuno, che fa a pezzi questa verità di fondo. Sembra la trama di un film, magari basato sul metodo cartesiano. Ma è quanto sta avvenendo a uno dei punti di riferimento della fisica, il cosiddetto Modello Standard, la teoria che descrive il mondo delle particelle: e che rischia di essere letteralmente spazzata via da una delle scoperte scientifiche più importanti degli ultimi anni. Una scoperta che potrebbe avere implicazioni anche sulle nostre previsioni riguardanti il destino dell'Universo.

Una scoperta che farà certamente gioire uno dei fisici più conosciuti e amati della televisione mondiale.

Sheldon e i neutrini

In uno dei primi episodi dell'ultima stagione di The Big Bang Theory, Sheldon Cooper (Jim Parsons) si è infuriato con il suo collega e amico Leonard Hofstadter (il coprotagonista Johnny Galecki) perché questi aveva detto che la fisica è giunta a un vicolo cieco. In realtà, il vero motivo dell'ira di Sheldon era la possibilità che Leonard avesse ragione, e che le più avanzate teorie fisiche non portassero da nessuna parte.

Ora, però, il quadro potrebbe essere radicalmente cambiato. E il merito è di una particella subatomica un milione di volte più piccola dell'elettrone: il neutrino.

Il nome venne coniato per scherzo da uno dei Ragazzi di via Panisperna, per poi diffondersi nella comunità internazionale in seguito all'adozione da parte di Enrico Fermi.

Sfuggenti e misteriosi, i neutrini riescono ad attraversare la materia, il che li rende particolarmente difficili da individuare. Ma l'esperimento Opera, basato nei laboratori sotterranei del Gran Sasso, ci è riuscito.

Più precisamente, sono stati rilevati i miliardi di neutrini prodotti nei laboratori svizzeri del Cern, e lanciati a una velocità prossima a quella della luce. Ed è stato notato qualcosa di rivoluzionario.

Una manciata di questi neutrini (dieci in tutto) aveva "cambiato identità" durante la folle corsa, trasformandosi da un tipo all'altro delle tre famiglie di appartenenza.

Per fare un'analogia, è come se un pitone, mutando pelle, si tramutasse in un cobra.

Questo è possibile solo se i neutrini hanno una massa: una massa infinitesimale, che il Modello Standard non spiega. Questi dati, pubblicati sulla rivista Physical Review Letters, aprono dunque la strada a un superamento dell'attuale teoria di riferimento della fisica. Per la gioia di Sheldon, si era davvero vicini a una svolta.

Le conseguenze della scoperta

Uno dei primi effetti di questa svolta riguarda le ipotesi sul destino dell'Universo. Sull'idea che questo sia nato grazie a un'espansione rapidissima (il Big Bang) c'è ormai un accordo generale: così come sul fatto che l'espansione continui tuttora - anzi, se è per questo dei recenti esperimenti mostrano che sta accelerando.

Secondo la teoria della Relatività Generale di Albert Einstein, l'Universo potrà continuare a espandersi finché le galassie brilleranno così lontane da portare a una "morte termica"; oppure, una volta raggiunta la massima espansione, inizierà a restringersi e a collassare su se stesso (il Big Crunch, l'opposto del Big Bang).

Il discrimine tra queste teorie è il valore del rapporto tra materia ed energia dell'Universo. Un valore che potrebbe rivelarsi sensibilmente diverso da quello che si credeva finora - fondato sulla supposizione che i neutrini non avessero una massa. Il fatto che ce l'abbiano, benché infinitamente piccola, può far pendere l'ago della bilancia verso l'ipotesi del Big Crunch.

Ma la scoperta potrebbe avere delle ricadute anche in campo medico. Per esempio, le pellicole fotografiche ultrasensibili messe a punto per rilevare i neutrini potrebbero trovare una nuova applicazione nella radiografia: verrebbero infatti utilizzate per capire cosa fanno alcune particelle (come i protoni) quando penetrano nei tessuti umani, come accade tra l'altro nell'adroterapia, una forma di trattamento dei tumori. La strada è tracciata, anche se richiederà anni di lavoro. Sheldon Cooper può essere soddisfatto.