Musica incalzante, roboante e simultaneamente avvitata nella remota e pervasiva risonanza di una morsa stringente, oppure addensata in una eco dolcissima, dilagante, forse, in una nostalgia cupa ed infinita, del bene, dell'umanità, della vita. Dantemotivo è l'opera musicale del bolognese Michele Bacci, escogitata per dedicare una colonna sonora alla recitazione della Cantica dell'Inferno dantesco, non un sottofondo musicale, nè l'accompagnamento per un audiolibro, ma un ricamo sulla Commedia del Sommo Poeta da legare pazientemente, ago e filo, come in un'operazione di sartoria.

Un'idea nata dal "voler essere parte" dell'immensità della poetica di Dante, uncinando frammenti da portare nella contemporaneità senza affreschi gotici o evocazioni di spaventevoli mostri. Il risultato è raffinato e dialogico, scandito da una terzina di emozione, narrazione, esattezza, in grado di innervare gli incontri con altre arti, e, in primo luogo, quelle vocali ed attoriali declamanti i versi danteschi. La passione di Bacci per Dante è iniziata sui banchi di scuola accendendosi negli ascolti di Vittorio Gassman che leggeva la Divina Commedia ed il proposito di tessere una trama musicale che fosse velluto sonoro per parole poetiche, si è insediato dopo la partecipazione ad un concerto di Ennio Morricone sulle musiche da films.

Che cosa è il fare?

Proprio Ennio Morricone in un'intervista di qualche mese fa a "Che Tempo che fa", affermava un originale punto di vista sul "fare" definito come l'unione di due note musicali, fa e re, che sono l'incipit della costruzione melodica. Il "fare", dunque, è musica, è l'elica girante di pensieri, azioni, che si propagano in un'onda vibrazionale che ci fa sentire connessi, con noi stessi e con gli altri.

Dantemotivo ha questa capacità di raccordo, non è fermo in un elegante cofanetto-custodia dei Cd esposto su uno scaffale, ma si muove spesso partecipando a varie manifestazioni culturali. Il prossimo evento si svolgerà a San Marco di Ravenna il 26 maggio, è organizzato dall'Associazione "Il Cammino di Dante" ed è intitolato "Equilibri Metaforici" per indicare un intarsio di espressioni artistiche che conducono le sensazioni in un mondo di colore, movimento, suoni.

E' prevista la camminata serale a piedi dalla casa dell'Alighieri, la riproduzione live dei quadri di Monet e la musica di Dantemotivo con la voce recitante di Alessandro Zurla. Il racconto dantesco si snoderà in filamenti musicali ed artistici avvolgenti il possente afflato della poesia nella scenografia naturalistica dell'orto botanico della sede associativa.

Le essenze, matrici da trascrivere in musica

Michele Bacci ha individuato figure concettuali, allegoriche, mitologiche che sono gli arcipelaghi dell'ispirazione dantesca e alle quali occorreva dare un'identità musicale precisa ed evocativa. Si sono così ritagliate le "essenze" caratterizzate da suoni distinti e distinguibili oltre che ricorrenti per richiamare la particolarità d'impressioni e suggestioni.

L'essenza della "morte" è annunciata da timpani o grancassa che mettono in risalto la sovranità dell'annientamento di anima e corpo nell'Inferno, mentre strumenti come tuba e corno inglese ripiegano verso le note più basse e le oscillazioni della paura. La presenza di Dio, è, invece, sempre accompagnata dai cori, dal violino, dalla tromba, perchè il Regno Celeste non ammette ombra, è misericordioso, irrompe nella sua benignità. Minosse, il giudice infernale che scaglia le anime nel cerchio corrispondente al numero di giri della sua coda, s'innesta su una scrittura musicale fondata su ordinati rapporti numerici. Il pentagramma di Dantemotivo cerca attraverso una grafia musicale vincolata da regole congruenti e matematiche una procedura fluida e scorrevole, tanto quanto il testo dantesco è intriso di passione letteraria incardinata alla tassatività degli endecasillabi.

I consulenti del progetto

Irene Calamosca, pianista, compositrice ed insegnante, è la consulente delle musiche, mentre la conformità della trascrizione musicale alla poetica di Dante è filologicamente attestata dalla Dantista dell'Università di Bologna Alessandra Forte. Il logo di Dantemotivo è una quadricromia di Ester Grossi, ideatrice di una tela a spirale antioraria di colore verde-marrone per simboleggiare il fango e la pioggia "maledetta e greve" del terzo cerchio, rosso per rappresentare il fuoco della Città di Dite ed il fiume Flegetonte, mentre le tenebre di Malebolge sono imbevute del colore della pece e l'azzurro fissa il ghiaccio luciferino del Cocito. Sentire fin dall'adolescenza Dante intorno a sè, nell'aria, a casa, a scuola, come ha affermato Michele Bacci, spiega la motivazione dell'impresa che è anche emozione generativa del progetto Dantemotivo.

Il prossimo cimento sarà con il Canto XII dell'Inferno dove sono collocati i Centauri per i quali è previsto uno studio accuratissimo su trotto e galoppo da tradurre in musica con la perizia dell'informatica (Bacci è un'informatico) che intreccia ed elabora il suono degli strumenti classici. Il compito è alto, ma ciò che conta è scolpire Dante con gli accordi musicali sognando la forma finale.