E' uscito ieri, 21 giugno, l'ultimo libro di Jhon Marrs "La coppia quasi perfetta". L’amore, i sentimenti, gli innamoramenti, le storie estive o qualsiasi altro evento che abbia a che fare con un uomo e una donna avviluppati nella rete dell’attrazione, costituiscono un armamentario di sicuro successo. Sono gli strumenti che il navigato forgiatore di romanzi, mette in funzione nelle più o meno sinuose narrazioni che il suo talento gli concede e la risposta del lettore è, di solito, di grande entusiasmo. Ovviamente, non è detto che una storia, per funzionare, debba per forza essere marcatamente romantica e basta.

In realtà, gli individui si differenziano abbastanza nei gusti. Quindi, spazio all’amore romantico – sicuramente – ma anche all’amore tragico, al dramma inaspettato. Il cinema, i giornali, la letteratura sono tutti portatori di narrazioni che appassionano. Ci sono perfino amori divertenti. Tuttavia e nonostante queste riflessioni, lo scrittore John Marrs si è accorto che – e non può essere valutato come secondario – tutto quanto affermato fino ad adesso è, in una società come quella attuale sempre pronta a convincere le persone della bontà di certi punti di vista, difficilmente attuabile nella realtà.

La ricerca dell’anima gemella

Quindi e a questo punto, il narratore Marrs vorrebbe aiutare tutti quegli individui in attesa di un’esperienza famigliare vincente, con una soluzione scientifica.

L’intento è di far collimare realtà e fantasia, amore concreto e sentimento agognato. Nella sua ultima pubblicazione, "La coppia quasi perfetta", (Newton Compton, pagg. 383) pronto nelle librerie dal 21 giugno 2018, infatti, si parla di come risolvere gran parte delle problematiche amorose che affliggono le persone. Insomma, pare dire il narratore, se la storia affettiva (fallimentare o insicura) degli individui è legata a temi come la carriera che incombe, l’incompatibilità caratteriale, etc., allora converrebbe rivolgersi alla scienza.

Un test per trovare l’amore autentico

Il titolo, "La coppia quasi perfetta", vale la pena segnalarlo, è già, comunque, sintomatico del fatto che la perfezione non trovi spazio perfino nella letteratura. Diversamente, non si starebbe parlando di ‘coppia quasi perfetta’, ma di ‘coppia perfetta’. Nondimeno, non è il caso di sottilizzare: alla fine, un ‘quasi’ è accettabilissimo.

È molto vicino alla perfezione. E poi è un ‘quasi’ che proviene dal mondo scientifico: la trovata narrativa dello scrittore è legata a un test. Si fanno decine di test nella propria esistenza e dunque perché non farne uno per trovare l’anima gemella? In fondo si tratta di capire con chi si è geneticamente compatibili. Marrs avvisa che, nel mondo descritto nel suo romanzo, esiste un gene particolare che fa parte di ogni individuo. Ed è un gene che si condivide soltanto con un'altra persona nel mondo. A questo punto e se si cercasse l’amore, quello vero e scientificamente provato, non occorrerebbe altro che fare un tampone con un campione di saliva.