Domenica scorsa Matteo Renzi ha iniziato le riprese del suo film documentario su Firenze realizzato con il produttore Lucio Presta. L'ex premier è andato nella chiesa di Santa Croce, al Ponte Vecchio e poi girerà a Palazzo Medici Ricciardi, dove è iniziata la sua carriera politica come presidente della Provincia di Firenze. Il film dovrebbe continuare nei posti più caratteristici della città come il Duomo, la Galleria dell’Accademia, Palazzo Vecchio, gli Uffizi, San Miniato ed anche nella sala di Clemente VII, il suo ex ufficio quando era sindaco di Firenze.

Non sono mancate critiche e insulti in un momento in cui le polemiche sui rapporti tra il PD e Autostrade per l'Italia non sono stati chiariti, alla luce della tragedia di Genova.

Il programma del film di Matteo Renzi

Le regole comunali della città sono molto rigide e si basano sul canone Cosap, che regolamenta l’occupazione del suolo pubblico. Le riprese del film in piazza Duomo saranno inferiori a tre giorni, pertanto il regolamento non ne prevede la chiusura, a parte i momenti in cui verrà sorvolata da un drone. I pedoni potranno circolare su tutta la piazza ed anche dentro alla Cattedrale, dove verranno girate alcune scene. Il film non prevede l’entrata nel campanile di Giotto, mentre il 22 agosto sarà la volta di Palazzo Medici Ricciardi, che verrà usato dalle 18:00 alle 22:00 nel giorno di chiusura.

A Palazzo Vecchio si andrà il giorno seguente dal momento che è chiuso, per creare meno disagi possibile ai cittadini e ai turisti.

Mediaset non vuole più il documentario di Renzi

Le notizie del film su Matteo Renzi girato a Firenze sono ancora abbastanza scarse, ma la principale è che poco prima di Ferragosto il gruppo Mediaset aveva detto di non essere più interessato all’acquisto, dopo aver dato il suo consenso per trasformare il documentario in una serie di otto puntate prodotte dall’Arcobaleno Tre di Lucio Presta.

L’acquisto a luglio sembrava cosa fatta e Matteo Renzi era pronto a esordire in televisione su Mediaset: lo stesso Silvio Berlusconi era divertito dalla faccenda e convinto che la trattativa sarebbe andata in porto, tuttavia il Biscione attualmente si è tirato indietro per i costi troppo alti e dunque la troupe punterà all’estero, per offrire a diverse piattaforme il docufilm.

L’annuncio è stato fatto con un messaggio su Instagram, dove si vede la fotografia dell’ex premier ed ex segretario PD davanti alle telecamere che racconta delle bellezze di Firenze. Non tutti hanno gradito l'esordio nello spettacolo di Matteo Renzi, tanto che lo hanno coperto di insulti all'inizio delle riprese ed epiteti come pagliaccio, vergognati sono stati tra i molti rivolti all'ex premier, che nei momenti della tragedia di Genova pensa a girare un film. Le polemiche sulla responsabilità del PD con Autostrade per l'Italia sul crollo del ponte sono al vaglio degli inquirenti.