L'arresto dei parenti del giovanissimo rapper 500Tony, avvenuto in seguito ad un blitz dei carabinieri nel campo rom situato nella periferia sud di Milano, dove il piccolo artista – che ha soltanto 9 anni di età – risiedeva assieme alla famiglia, ha suscitato reazioni contrastanti, sia in ambito politico, con Matteo Salvini che ha invocato l'intervento dei servizi sociali, che nel variegato mondo del Rap italiano.

Qualcuno ha cavalcato la notizia manifestando soddisfazione per l'operato delle forze dell'ordine, altri hanno colto la palla al balzo per fare dell'ironia, dato che il bambino era già salito alla ribalta delle cronache nelle scorse settimane, in seguito al clamore mediatico provocato dai videoclip ufficiali dei suoi pezzi, girati proprio all'interno del campo rom sopracitato.

C'è però anche chi ha voluto spezzare una lancia in favore di 500Tony, della sua famiglia e di tutta la comunità rom. Tra i tanti, il messaggio pubblico più significativo è stato sicuramente quello di Inoki Ness, che in passato aveva avuto modo di visitare il campo rom dove viveva il piccolo.

Inoki: 'Lo Stato non mi ha mai aiutato, gli zingari mi hanno aperto la porta'

Il rapper nato ad Ostia, ma divenuto poi simbolo della città di Bologna, ha lodato la famiglia del bambino ed ha dato vita sulla sua pagina Instagram ad una vera e propria video-invettiva, durante la quale ha criticato fortemente i programmi Mediaset 'Le Iene' e 'Striscia La Notizia', ma anche lo Stato italiano.

Queste le sue parole: "Non avete il diritto di dividere un genitore da un figlio, a voi piacciono i rapper che dicono quello che volete, i rapper schiavi.

Invece è arrivato un bambino di soli nove anni, che vi ha ribaltato a tutti. Io voglio libertà per suo padre. Alle Iene, o meglio, alla sezione carabinieri delle Iene – perché dovete ammettere che ormai fate parte delle forze dell'ordine – dico che vorrei vedere un vostro sevizio che mi spiega come mai quando c'è uno stupro o una rapina le forze dell'ordine arrivano sempre quando è finito tutto.

Vorrei vedere un servizio delle Iene che mi spiega come mai le Iene sono amiche dei pedofili, perché li difendete sempre i pedofili. Io ci sono stato al campo di Corvetto, quello che ho visto è semplicemente un papà che ha messo a disposizione uno studio di registrazione per il figlio, per fare musica, non per andare a rubare, non per fare reati.

E anche solo per questo meriterebbe rispetto.

In quel campo rom ho visto più interesse per la musica e per la cultura di quanto ce ne sia nello Stato italiano. Voi non ci avete mai aiutato a fare musica e cultura, ci aiutate solo se parliamo delle cose che volete voi, cioè del consumismo e dello schifo. Per quanto mi riguarda massima solidarietà per 500Tony e per la sua famiglia, spero che siano presto fuori.

A me lo Stato non ha mai dato aiuti per fare musica, mentre invece gli zingari mi hanno aperto la porta e mi hanno detto: 'Questo è lo studio, se vuoi fare della musica e della cultura'. Poi avranno i loro difetti, questo io non lo so, ma per quello che ne so io, meglio gli zingari che voi".