Non più di due giorni fa Esse Magazine ha diffuso un'intervista doppia – nulla a che vedere con il popolare format delle Iene – realizzata con due veri e propri pesi massimi del Rap italiano, ovvero Marracash e Fabri Fibra.
Nella parte finale della chiacchierata la conversazione é andata ad indagare il controverso rapporto tra i rapper italiani e le grandi case discografiche. Un rapporto ormai consolidato, per forza di cose, dato che il rap é ormai di gran lunga il genere musicale più ascoltato d'Italia, ma non sempre é stato così.
Nei primi anni del boom mainstream del genere infatti, tra il 2006 e il 2010, i principali esponenti del rap game che avevano siglato un contratto con le major dovevano sottostare a condizioni economiche tutt'altro che convenienti.
Rispondendo alle domande di Antonio Dikele Di Stefano, Marracash e Fabri Fibra hanno avuto modo spiegare meglio quanto questo rapporto fosse a vantaggio delle grandi label. Il King del rap non ha esitato a descrivere il tutto come un qualcosa di molto vicino ad una vera e propria ingiustizia, mentre Fabri Fibra ha ammesso candidamente di aver iniziato ad impegnarsi di meno nella stesura dei testi, non appena capito quanto le condizioni del suo contratto fossero per lui sconvenienti.
Le parole di Fabri Fibra e Marracash
Queste le parole di Marracash: "Quando abbiamo firmato noi, erano solo calci nel c***, c'erano pochissimi soldi per noi, lo dico anche qui, tanto lo sanno già tutti: a noi ci hanno in****to per anni [...] avevamo dei budget e una considerazione ben inferiore a quella del più sfigato dei gruppi rock, a cui venivano comunque dati molti più soldi che a noi, anche se vendevano la metà dei dischi".
A questo punto Dikele ha chiesto ad entrambi gli intervistati chi tra loro all'epoca realizzò per primo questa situazione. Fabri Fibra ha quindi preso la parola, raccontando il suo sopracitato periodo di 'minor impegno' nella scrittura, che sarebbe iniziato dopo la pubblicazione di 'Bugiardo' nel 2007, e si sarebbe concluso solo con Squallor, il disco pubblicato a sorpresa il 7 aprile 2015.
I 3 dischi a cui fa riferimento Fibra sarebbero quindi 'Chi vuole essere Fabri Fibra', 'Controcultura' e 'Guerra e Pace', queste le parole del rapper classe 1976:
"Ci ho messo un po' a capire. Per i primi due dischi, Tradimento e Bugiardo, ci credevo. Poi quando ho capito che avevo un contratto di m****, che prendevo pochissimi soldi, ho pensato che tutto ciò fosse ridicolo.
Quindi gli altri 3 dischi che mi erano rimasti da contratto li ho fatti così, (Fibra mima un classico gesto di sufficienza con le mani, ndr) si sente che c'è meno impegno. Volevo far scadere il contratto per poi rinnovarlo: il nuovo contratto é iniziato con Squallor. [...] Scrivere comporta un sacco di spese: affitto, elettricità, la marijuana che mi serve per scrivere. Io con i guadagni dei primi 5 dischi tornavo giusto in pari dei soldi che avevo speso per l'affitto e l'erba".
Tante altre le le rivelazioni degne di nota dell'intervista, tra cui una frecciatina a J Ax.