Due donne accomunate da una vita appartata rivelano i loro pensieri nella prossima pubblicazione di Maurizio De Giovanni, "Le parole di Sara" (Rizzoli, pagg. 250) in uscita il 12 marzo. Le due protagoniste, pur arrivate nei pressi della solitudine in maniera e per ragioni diverse, partono comunque da una stessa pista: quella sentimentale.

Gli antichi greci, parlando dell'amore, lo avevano declinato in diversi sottogeneri, distinguendolo in sentimento spirituale, romantico, parentale e, infine, amicale.

L'amore romantico

De Giovanni, nel suo scritto di imminente divulgazione, utilizza come fil rouge sotteso alla narrazione il sentire romantico.

Le due donne sono diversissime tra loro: le reazioni all'esistenza sono per una di marca muscolare, per l'altra invece di tipo razionale. Tuttavia, e per quanto agiscano in modo alternativo e personale, la solitudine non ha grandi problemi a ghermirle, riuscendo a incanalarsi di nascosto, entrando nelle loro vite e imponendosi contro il loro volere.

Lo scrittore, comunque, è intenzionato a instillare nei suoi lettori un senso di speranza. Insomma, sembra dire fra le pieghe delle pagine del libro che niente può essere definito come perso per sempre se c'è qualcuno che ancora riesce a pronunciare parole d'amore.

La storia del romanzo

Le due protagoniste sono amiche, sono diventate adulte insieme.

La prima - che dà il nome alla pubblicazione - si chiama Sara Morozzi. La seconda è Teresa Pandolfi. Sono amiche e colleghe ma anche avversarie leali. Sara, pur con una situazione familiare già avviata, incontra l'amore che aspettava da sempre, e per quel sentimento agognato da una vita abbandona tutto: il marito e perfino un figlio.

Quest'ultimo, a causa di un destino avverso, non avrà più alcuna possibilità di confronto con la madre: lei lo vedrà per l'ultima volta su un tavolo di obitorio.

Teresa non vuole correre alcun rischio del genere: nessun marito o figlio da accudire, nessun impegno che abbia l'odore claustrofobico di un "per sempre". La sua, dunque, è una vera e propria rinuncia all'amore.

Perlomeno fino a quando non conosce Sergio, un ragazzo fascinoso che, ad un certo punto della narrazione, De Giovanni fa magistralmente sparire dal radar della donna innamorata. A quest'ultima, di conseguenza, non resta altro da fare che chiedere aiuto a Sara che, coadiuvata dal goffo ispettore Davide Pardo e da Viola - ex fidanzata del figlio ormai defunto - cercheranno di dipanare la matassa di quel caso sul quale aleggia un ingombrante punto interrogativo.