Silenzio e sopportazione. Di questo amalgama è fatto lo sforzo delle donne, molto spesso perni di linee parentali e di consuetudini familiari sprofondate in storie di rapporti di tipo patriarcale, secondo i quali atteggiamenti vessatori e comportamenti di abuso e violenza sono considerati "normali".
L'Auser del Veneto ha voluto occuparsi del problema ed ha enucleato i dati che danno la dimensione di un fenomeno nascosto ma piuttosto allarmante: il persistere della violenza contro donne anziane over 65, spesso vittime di maltrattamenti di tipo psicologico, come raggiri e limitazioni, ma anche di molestie fisiche e sessuali.
E' così sorto il progetto denominato "Taci: teatro, arte, inclusione contro la violenza sulle donne" per ridare slancio alla determinazione di non considerare mai "normale" la violenza e per attingere le parole da un silenzio forzato e complice di "tabù" da superare.
L'8 marzo dell'Auser veneto comincia da Rovigo
IL progetto "Taci" è stato presentato nella Sala Giunta della Provincia di Rovigo, capoluogo veneto che ospiterà le prime iniziative legate al progetto e riferite all'appuntamento dell'8 marzo. Ciò che si vuole ottenere è una presa di coscienza incardinata all'asse generazionale che lega "nonne" e "nipoti". Nemmeno per le giovani la denuncia delle violenze viene facilmente allo scoperto e l'occasione prossima della Festa della Donna potrebbe fornire spazio ad una risonanza nuova che dissolva l'oscuramento su una questione, come la violenza di genere, ritenuta una delle più rilevanti problematiche sociali a livello nazionale e mondiale.
Il 7 ed 8 marzo sarà presentato a Taglio di Po e a Polesella, in provincia di Rovigo, il libro "Federica, la ragazza del lago" di Massimo Mangiapelo, in cui si narra la vicenda di una sedicenne uccisa dal fidanzato. Le promotrici dell'incontro, Maria Gallo e Marinella Mantovani, rispettivamente Presidenti regionale e provinciale dell'Auser, insistono sull'utilità delle campagne di sensibilizzazione per lo sviluppo di una cultura del rispetto fra uomo e donna che coinvolga, in particolare, le giovani generazioni.
Gli strumenti educativi
Se ci si rivolge ai più giovani, spiegano le organizzatrici delle attività, occorre saper modulare i codici della comunicazione tenendo conto che i problemi della violenza contro le donne e dei maltrattamenti verso gli anziani sono gravi, ma è anche indispensabile ricorrere a linguaggi immediati ed "accattivanti".
Arte, danza e teatro, sono, dunque, i mezzi prescelti per far veicolare messaggi importanti in modo diretto, consentendo a strumenti maggiormente creativi di svolgere una funzione di rispecchiamento per l'estensione di una coscienza civile che attecchisca nella comunità locale. Le azioni previste dal progetto "Taci" sono numerose e riguardano incontri pubblici di formazione ed informazione, attività artistiche per i ragazzi delle scuole medie, realizzazione di opere di "street art" come messaggio permanente per la collettività. La nenia silente delle rimozioni per presunte "convenienze" vuol essere sostituita da reti civiche di solidarietà di cui Auser è parte e dalla formazione di una coscienza civile che circoscriva e prevenga ogni forma di comportamento violento.