74 anni dal giorno in cui l’Italia si è liberata dall’oppressione del Nazifascismo, da quando la parola “libertà” ha assunto valori e sfumature nuovi, da quando la democrazia è diventata un concetto imprescindibile in ogni società degna di essere chiamata “civile”. Il sacrificio di chi è venuto prima di noi, di chi quel pezzo di storia può raccontarcelo, di chi lo ha visto coi propri occhi, oggi rugosi e commossi, non può e non deve essere dimenticato, ma deve essere narrato e celebrato più che mai.
Il dovere di testimoniare la storia
Il compito di raccontare la storia, non solo attraverso i manuali, ma anche e soprattutto attraverso le testimonianze dirette di chi la storia l’ha fatta, passa in particolare dalla Scuola, che ha il dovere di fornire un quadro oggettivo ed imparziale alle nuove generazioni.
A tal proposito, questa mattina, a Lucca, presso la suggestiva cornice del Cortile degli Svizzeri, un gruppo di studenti del Polo Tecnologico Fermi-Giorgi è intervenuto nell’ambito della consueta cerimonia di commemorazione per la Festa della Liberazione. In presenza delle varie associazioni e autorità, del sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini, del Prefetto, Maria Laura Simonetti, del Presidente della Federazione Italiana Associazioni Partigiane di Lucca, Walter Ramacciotti, del Provveditore agli Studi, Donatella Buonriposi, del collaboratore del preside per la sede centrale del “Giorgi”, Giuliano Marcucci, gli studenti di due classi seconde del “Giorgi” hanno letto alcuni significativi pensieri inerenti la Festa della Liberazione ed il significato della Resistenza e della democrazia.
In questo percorso di riflessione gli alunni sono stati brillantemente seguiti dai professori Maria Grazia Masini ed Alessandro Colombini. La giornata è poi proseguita con ulteriori interventi da parte di uno studente dell’Agenzia Formativa Confidustria Toscana Nord, del sindaco Tambellini, del consigliere provinciale Sara D’Ambrosio, e del professor Paolo Buchignani, dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’età contemporanea.
Difendere la libertà
Un’altra giornata da incorniciare per i giovani intervenuti, un nuovo momento fondamentale per fermarsi a pensare e a comprendere che il mondo in cui viviamo oggi, pur con le contraddizioni e i difetti che lo caratterizzano, è il frutto di chi c’è stato prima di noi, di chi ha lottato e non si è arreso, di chi quella libertà di cui oggi ci fregiamo, ce l’ha regalata su un piatto d’argento.
È, dunque, nostro dovere, difendere questo dono, proteggerlo da chi lo minaccia con le armi dell’intolleranza, dell’odio, della disumanità, come un bimbo indifeso che ancora fatica a reggersi in piedi. 'Liberazione' ha quasi 80 anni, ma ha ancora bisogno della nostra mano per camminare alta e fiera e non inciampare tra gli ostacoli dell’inciviltà e dell’incostituzionalità.