"Questa vita è uno spettacolo" canta Pietro Napolano nel suo nuovo singolo Relativo, uscito venerdì 20 marzo dopo sei anni di assenza dalle scene. E la sua vita uno spettacolo lo è stata davvero: concorrente di Amici di Maria De Filippi nel 2004, con il collega Piero Romitelli fonda i Pquadro, duo che in pochi anni vince il concorso Sanremo Lab, sale sul palco dell'Ariston e incide la colonna sonora in italiano di High school musical 2.

Poi arriva una battuta d'arresto: il gruppo si scioglie e Napolano fatica ad imporsi come solista, fino alla sofferta decisione di abbandonare il mondo della musica.

Almeno fino a Relativo...

Da The Voice a Relativo

Dove ti trovi in questo momento e cosa vedi intorno a te?

Mi trovo a Napoli, nella mia stanza. Intorno a me ci sono la tastiera, la chitarra e la televisione.

Relativo segna il tuo ritorno sulle scene dopo sei anni di assenza. Cos'è successo in tutto questo tempo?

Già prima della partecipazione a The Voice of Italy nel 2014 stavo attraversando un periodo buio. La mia musica non girava e i concerti erano sempre meno. Avevo deciso che quel talent sarebbe stato il mio ultimo tentativo. Purtroppo l'esperienza andò male perché durò solo due puntate. Fu la bastonata definitiva. Decisi di abbandonare tutto e di fare altro: d'altronde, la vita doveva andare avanti e non potevo vivere di aria.

In questi anni ho fatto diversi lavori: postino, dialogatore per eventi umanitari, commesso in un negozio. Piccoli lavoretti che mi hanno aiutato dal punto di vista economico. A un certo punto, però, mi sono reso conto che la mia insoddisfazione poteva essere cancellata solo dalla musica. Ho ripreso con la scrittura e dopo tanti brani scritti è nata Relativo, pezzo che mi ha ridato piena fiducia.

Per quale ragione, secondo te, il tuo percorso discografico si era arrestato così drammaticamente?

È una domanda che mi sono fatto anch'io. Penso che nella musica e nell'arte non ci siano regole, ma sicuramente sono stati fatti degli errori sia da parte nostra che dalla produzione e dall'etichetta discografica. Noi eravamo troppo giovani per gestire meglio la situazione.

Un errore, per esempio, è stato arrivare a Sanremo senza un album pronto.

Come descriveresti il tuo nuovo singolo a chi non l'ha ancora ascoltato?

È un brano di natura pop, con un bel groove dalle sonorità moderne. Il testo ha un bel significato: invita a pensare che il punto di vista può cambiare a seconda del lato da cui si guardano le cose. Ognuno ha la sua storia e tutto è relativo. Tra l'altro, in questo periodo così drammatico, mi arrivano molti messaggi di persone che hanno trovato uno spunto di riflessione proprio in Relativo.

A proposito dell'emergenza sanitaria, come stai affrontando questo momento così complesso?

Io mi ritengo fortunato. Vengo da un periodo di inattività e sono in piena promozione del singolo con tutto l'entusiasmo che ne consegue.

Faccio le interviste, i post per i social, tengo i contatti con l'ufficio stampa... sto ricevendo tanto affetto! Questo mi aiuta a vivere in maniera positiva questo momento così difficile.

Gli anni con i Pquadro

Relativo è scritta con Piero Romitelli, tuo ex collega nei Pquadro, e oggi uno degli autori più richiesti in Italia. Come si è evoluta la vostra amicizia dopo lo scioglimento della band?

La nostra amicizia non si è mai interrotta. Certo, non è più come prima perché lui è tornato a vivere nelle Marche ed io a Napoli, mentre prima vivevamo insieme a Roma. Comunque non abbiamo mai smesso di tenerci in contatto: negli anni ci siamo sempre inviati file di canzoni per avere consigli e pareri, promettendoci sempre che un giorno saremmo tornati a scrivere insieme.

Un bel giorno gli ho inviato la prima bozza di Relativo e lui è rimasto subito colpito. Questo mi fa molto piacere perché è una grandissima penna.

Insieme a Piero avete cresciuto un'intera generazione con "Tu sei la musica in me", colonna sonora di High school musical 2. Ancora oggi su YouTube i commenti al video sono molto nostalgici. Che effetto ti fa leggerli?

Da una parte è una bellissima sensazione, dall'altra mi fa capire che stiamo invecchiando (ride, ndr). È la testimonianza che la musica resta sempre e fotografa momenti della vita che ti porti dietro per sempre. Sono molto felice che molte persone siano cresciute con la nostra musica. Forse avremmo potuto dar loro qualcosa in più, ma purtroppo tutto è andato a scemare.

Quando potremo rivederti dal vivo con dei concerti o music festival?

Stavamo lavorando a dei nuovi concerti per l'estate, ma causa l'emergenza sanitaria è tutto in stand-by. Mi auguro che non ci lascino troppo indietro: il settore dell'arte è molto colpito e purtroppo viene visto come "non indispensabile", ma questo non è vero.

I consigli musicali di Pietro Napolano

Qual è l'artista che ascolti più spesso in questo periodo?

Sto ascoltando molto Clementino e Jovanotti.

Saluta i lettori con la tua canzone del cuore!

Vi saluto con "La cura" di Franco Battiato, brano che amo da sempre.