Aprire un'etichetta discografica nell'era dello streaming è coraggio o follia? Ne abbiamo parlato con Alessandro Tortone, fondatore di Tortonia Records, label indipendente torinese che punta su giovani talenti.
Nel corso dell'intervista esclusiva per Blasting News, si è soffermato anche sulle difficoltà che un nuovo talento del mondo della musica - soprattutto se italiano - può incontrare nel farsi notare da un'etichetta discografica.
L'intervista
La maggior parte dei giovani vede l'editoria musicale come un mondo chiuso e inaccessibile. Quanto è fondata questa percezione?
L'editoria musicale è in una situazione sempre più problematica; problematica legata alla scarsa vendita dei supporti musicali (cd e vinili). Internet ha determinato una diminuzione notevole della qualità della musica degli ultimi anni: i musicisti, grazie all'avvento dello streaming, hanno avuto la possibilità di ottenere una visibilità inedita, mai raggiunta prima. Visibilità che ha però abbassato la qualità della maggior parte dei lavori musicali. Tutto questo ha prodotto un calderone di tantissimi artisti e band che ogni giorno si propongono ad etichette discografiche su internet, causando un intasamento di queste vie. Ci sono troppi artisti che pensano di poter produrre da casa, senza studio o competenze tecniche.
Produrre buona musica a livello di composizione e di registrazione è fondamentale, oggi più che mai. Mi chiedi se hanno ragione a pensarla in questo modo, e io rispondo: certo, le etichette discografiche difficilmente tendono a puntare su talenti emergenti, ma al tempo stesso è sempre più difficile trovare artisti su cui valga davvero la pena scommettere.
Investire sull'educazione musicale per garantire la pluralità della musica
Perché secondo te c'è ancora bisogno di scommettere sui giovani e, più in generale, sui talenti emergenti?
Continuare a scommettere sui giovani è fondamentale, ma ancor più fondamentale è investire sulla loro formazione musicale. Oggi i giovani hanno, anche a causa di internet, una cultura musicale che va via via sempre più impoverendosi.
La musica è sempre più vista come un prodotto di consumo, destinata a durare poco tempo, a essere consumata e poi dimenticata. Puntare sull'educazione musicale è fondamentale per avere, un domani, una musica di qualità. All'estero investono e credono nella formazione musicale: anche l'Italia dovrebbe tornare a crederci.
Si torna all'eterna diatriba sulla qualità oggettiva Vs gusti personali…
Nessuno può mettere in dubbio il gusto altrui, ma esistono parametri oggettivi che tracciano un confine tra musica di qualità e musica destinata, forse, a scalare le classifiche per un paio di mesi, ma che in un domani piuttosto vicino verrà ricordata da pochi. Uno di questi parametri è lo studio. Abbiamo bisogno di musicisti formati, capaci, che abbiano voglia di studiare e sperimentare.
Come vedi il mondo della musica italiana tra vent'anni?
Il mercato editoriale sarà sempre più complicato e competitivo, soprattutto se non si interviene per tutelare il diritto d'autore e se non si ricomincia a fare educazione musicale nelle scuole. Se mi chiedi un nome e cognome, penso che un'artista che potrà essere ricordata tra vent'anni sarà Emma Marrone.
La bellezza ci salverà tutti
In cosa consiste il tuo lavoro?
Il mio lavoro consiste nel selezionare musica di qualità per valorizzare tutti quei talenti che, pur meritandolo, vengono irrimediabilmente ignorati dalle "big". Sono convinto che la bellezza ci salverà tutti: ma la bellezza ha altri canoni, canoni che non siano necessariamente le views su YouTube e vendite da record.
Nella mia squadra ho più di quindici band con le quali in questi mesi mi aspetterà un lavoro lungo, intenso e faticoso: dar loro la visibilità che meritano in un mercato sempre più concorrenziale, per certi versi persino spietato. Penso agli Spidkilz, band metal di cui sto distribuendo il loro ultimo disco, "Threads are Breaking", ma anche ai Vera Hertz, o ai ragazzi di Compagnia Musicale Brema: lavori del genere devono poter essere scoperti. Ne va della pluralità della musica. E del suo stesso futuro.