Nel corso della serata di martedì 19 maggio 2020 alcune riflessioni di Emis Killa hanno provocato discussioni tra gli appassionati di Rap italiano. In una sessione di botta e risposta con i fan su Instagram, il rapper ha infatti espresso pareri su due temi a cui il pubblico hip hop ha più volte dimostrato di essere molto sensibile. Emis Killa ha parlato dei rapper emergenti che non riescono a raggiungere la popolarità, tema sempre attuale nel mondo rap, ma anche della vicenda giudiziaria di Tekashi 6ix9ine, da circa due anni uno degli argomenti più dibattuti in ambito hip hop a livello mondiale.
Un giudizio sul caso 6ix9ine da parte di Emis Killa era molto atteso dai fan italiani, poiché lo stesso ha collaborato in prima persona con la rap star newyorchese.
Rap ed emergenti, per Emis Killa non ci sono scuse: 'Bastano il talento e la voglia'
"Faresti un feat con un ragazzo che vorrebbe emergere ma non ha gli strumenti per farlo? Se sì, sono io". Questo il testo della domanda pervenuta ad Emis Killa via Instagram. Sono tanti gli artisti che provano invano ad emergere nella scena rap, il rapper ha voluto smentire che, per farlo, siano necessari soldi e raccomandazioni.
"Innanzitutto ci vuole umiltà – ha spiegato il rapper – in secondo luogo ad oggi i mezzi non servono. Con gli stessi soldi con cui hai comprato lo smartphone da cui mi stai scrivendo ci pagheresti diverse ore di studio.
I type beat sono gratis, un canale YouTube anche. Una volta che i pezzi finiscono online il passaparola fa il resto del lavoro, se il pezzo è meritevole. Piantatela con questa scusa della mancanza di mezzi".
Nel corso della serata di ieri, 20 maggio 2020, Emis Killa ha ulteriormente ribadito il suo pensiero, lo ha fatto pubblicando un'immagine in cui è raffigurato un uomo intento a tagliarsi un orecchio pur di non sentire le lamentele degli emergenti sulla mancanza di mezzi per raggiungere il successo.
Emis Killa sulla questione 6ix9ine: 'Dovrebbe sciacquarsi la bocca prima di parlare di Drake, Eminem e Snoop Dogg'
Il rapper ha anche avuto modo di di esprimere un giudizio sul comportamento di 6ix9ine, criticato negli Stati Uniti per essere diventato un collaboratore di giustizia.
"Averlo nel mio album è stato importante - ha affermato - continuo a reputarlo un artista valido, di cui sono fan.
Non condivido quello che sta facendo dal punto di vista umano. [...] Io posso anche comprendere (comprendere, non condividere) che di fronte alla possibilità di una tragedia di condanna (6ix9ine rischiava l'ergastolo, ndr) come la sua pensi a salvarti e diventi egoista. Quello che non riesco ad accettare è il modo in cui scherza su questa storia, come se fosse un gioco o una mossa di marketing. Rimango fan della sua musica, ma come persona non mi piace per niente. Penso anche che dovrebbe sciacquarsi la bocca prima di parlare di Drake, Eminem e di dare dell'infame a Snoop Dogg, accusandolo di tradire la moglie. Insomma, è proprio uno spione, spacca, ma non è un buon esempio".