“Corriamoci sopra” è l'ultimo libro scritto da Maria Carmela Furfaro. Una storia vera, romanzata dalla scrittrice, in cui si racconta l'incredibile vita fatta di coraggio e determinazione di Luca Aiello, maratoneta non vedente che ha mostrato un carattere forte fin dall'infanzia e che nel libro si racconta a cuore aperto all'autrice, la quale coglie nelle sue parole l'amore per lo sport e la vita stessa, nonostante le difficoltà.

Il racconto di una vita fatta di conquiste

Nel libro vi sono tutti i traguardi raggiunti con fatica nella vita di un uomo cresciuto con la forza di un atleta che sa conquistare ogni passo con il sudore senza mai lamentarsi ma piuttosto cercando sempre di migliorare.

L'autrice già in passato aveva mostrato questa sua capacità di cogliere le sensazioni più profonde, riportandole sulla carta come sensazioni vive coinvolgendo il lettore in un vortice di emozioni travolgenti.

Luca Aiello, un bambino nato sano, vivace, che ama la musica, lo sport e affronta le sfide come quella inaspettata della malattia che lo porta a diventare cieco. La disperazione non spegne i suoi sogni che tornano a diventare reali con l'aiuto dello sport, un uomo che diviene simbolo di resilienza, testimone della possibilità di adattarsi alle nuove condizioni trasformando il dolore in felicità.

Un esempio da seguire per tutti coloro che ogni giorno si trovano ad affrontare difficoltà più o meno grandi, lo sport e la competizione come mezzi positivi di crescita personale e di confronto prima di tutto con sé stessi.

Luca Aiello nel 2017 ha partecipato alla Maratona di New York e, in seguito, a diverse gare e si sta ora preparando a un Triathlon internazionale.

Di tutto ciò l'autrice Maria Carmela Furfaro ha parlato in questa intervista esclusiva per Blasting News.

Intervista a Maria Carmela Furfaro

Quando è stato presentato il libro “Corriamoci sopra” e chi ha partecipato all'evento?

"Venerdì 26 giugno, è avvenuta la presentazione del libro “Corriamoci sopra” al Velodromo del Percorso Verde di Perugia, alle ore 18. Abbiamo scelto con l’Editrice questo spazio all’aperto perché sono previste moltissime persone, per cui è necessario mettere in atto le misure di sicurezza anti Covid-19. Oltre a essere presente Luca Aiello, il protagonista del mio libro, hanno partecipato Walter Novellino, ex calciatore del Perugia e del Milan e allenatore di calcio, Popof, atleta perugino, diversi sportivi e persone impegnate nel sociale".

Come hai conosciuto Luca Aiello e da cosa nasce l'idea di questo libro?

"Conoscevo la moglie di Luca per motivi professionali ma ignoravo una storia così unica. Tre anni fa una mia alunna mi ha detto che il suo papà avrebbe partecipato alla maratona di New York come atleta a supporto di un maratoneta non vedente, Luca Aiello. Poiché con la mia classe stavamo affrontando dei percorsi sull’inclusione, incontrando personaggi sia del mondo della cultura che dello sport, ho pensato far incontrare Luca con la classe. Abbiamo organizzato questo incontro ed è stato un successo, anche per le capacità comunicative ed empatiche di Luca che ha saputo coinvolgere gli studenti in maniera molto accattivante, portandoli a riflettere su vari aspetti della vita.

Mi è subito venuta l’idea che, oltre ai miei alunni, altre persone avrebbero potuto conoscere la storia di Luca perché ricca di insegnamenti validi e ne ho parlato con la mia editrice, Francesca Silvestre di Ali&No Editrice che è stata immediatamente entusiasta dell’idea. È stato un lavoro per me di grande formazione professionale".

Quale messaggio hai o avete voluto dare con “Corriamoci sopra”?

"Corriamoci sopra, è anche un modo per esorcizzare la malattia, per riconoscerla, per ridisegnare la propria vita sviluppando altri sensi. Attraverso l’infanzia di un ragazzino vivace, la scoperta della malattia in giovanissima età, le difficoltà, la grande passione per la musica, l’amore, lo sport che lo porterà a cimentarsi in sfide sempre più grandi e ambiziose.

Per non smettere di sognare desidero che tutti, dal più piccolo al più grande, possano far proprio il messaggio che ogni cosa è possibile, che non bisogna mai abbattersi e che a tutto c’è un rimedio. Così da storia personale, quella di Luca diventa storia sociale e il suo fare sport un forte simbolo di resilienza, a testimonianza che la trasformazione del dolore in qualcosa di positivo è davvero possibile".

Vuoi parlarci un po' di te, della tua formazione e dei Libri che hai scritto in passato?

"In genere non parlo molto di me. Nella vita sono una semplice insegnante e da ben 25 anni insegno in una scuola secondaria di Perugia. Mi piace cogliere il positivo in tutto. Sono impegnata nelle attività di LIBERA.

Ho due splendide figlie che adoro. Oltre agli studi umanistici, ho frequentato diversi corsi di scrittura creativa che mi hanno portato a crescere professionalmente. Questo è il mio quarto libro. Il primo “Su ali d’aquila” è stato scritto insieme con i miei alunni del tempo in seguito al terremoto in Abruzzo e il ricavato è stato devoluto per realizzare una biblioteca per una scuola della città di L’Aquila, era il 2009. Poi ho realizzato “Il Grande sole del Sud” e “Interrotte” il primo è una raccolta di poesie, il secondo un breve romanzo. Lo scorso anno ho realizzato con i miei alunni “L’arcobaleno delle emozioni”, un libro di racconti tratti da storie vere sulla vasta tematica delle emozioni.

Anche qua il ricavato è stato devoluto per sostenere una casa di accoglienza per persone diversamente abili".

Quali sono i tuoi progetti futuri, se ci sono altri libri o iniziative in arrivo?

"Continuerò a insegnare perché è la mia passione primaria. Sto scrivendo un altro libro, ma non svelo altro. Sono iscritta alla Libera Università di Anghiari, per specializzarmi in biografia. Nel mio futuro mi piacerebbe vivere in una zona di mare".