Si avvicina il 18 settembre 2020, giorno dell’uscita di “17”, album realizzato a quattro mani da due pesi massimi della scena rap italiana: Emis Killa e Jake La Furia. Il disco, attesissimo da fan e curiosi, sarà caratterizzato da sonorità aggressive e un immaginario fortemente street, almeno stando a quanto dichiarato negli ultimi mesi dai due rapper milanesi, amici di vecchia data, oltre che colleghi di lungo corso.
Nelle ultime ore Jake La Furia ed Emis Killa hanno pubblicato su Instagram delle anticipazioni dei contenuti di "17", svelando le tematiche dei primi due brani.
La traccia due, 'Malandrino', è in realtà già uscita, per la precisione il 24 luglio 2020. A catturare l’attenzione del pubblico è stato quindi il racconto inedito proposto da Emis Killa per accompagnare il post dedicato al pezzo. Il rapper di Vimercate ha infatti raccontato di aver subito un’aggressione, quando era ancora molto giovane, venendo ferito con un coltello a una gamba.
Emis Killa e l'aggressione: 'I miei non fecero troppe domande, quella versione era più facile da accettare anche per loro'
Una volta ricoverato in ospedale, stando a quanto da lui riferito, il giovane Emis Killa avrebbe mentito al medico e ai genitori, riferendo di essere accidentalmente caduto su dei vetri rotti. "D'estate, quando gli altri ragazzi della nostra età erano in vacanza, spendevamo le serate su una scalinata, a bere, fumare, oppure aprire i sotto-sella dei motorini dei malcapitati che parcheggiavano da quelle parti.
Mio padre (la prima parte del racconto di Emis Killa è relativa a una serata passata col padre, ndr) mi lasciò lì. Si fece scappare un 'Non metterti nei guai', e andò via.
Circa un'ora dopo ero all'ospedale a causa di una coltellata. Dichiarai di essermi ferito inciampando su alcuni vetri rotti, ma il medico che mi stava ricucendo la ferita alla gamba capì subito che era una bugia.
Mio padre e mia madre non fecero troppe domande, né a me né a loro stessi probabilmente, come se non volessero sapere la verità. In fin dei conti quella versione della storia era più facile da digerire, anche per loro".
Jake La Furia spiega 'Malandrino': 'I criminali lavorano duramente a un piano che li porta in prigione'
Più generico il contenuto proposto da Jake La Furia.
Anche lo storico membro della Dogo Gang è tornato sulle tematiche del brano 'Malandrino', ma si è limitato a parlare di come la fascinazione per il crimine coinvolga diverse categorie di persone, sottolineando poi come molte di queste arrivino a investire risorse ed energie in attività illecite, nonostante gli stessi sforzi potrebbero permettere loro di avere successo con modalità canoniche. "I criminali lavorano duramente a un piano che li porta in prigione – ha esordito Jake La Furia – [...]. Se dedicassero la stessa perseveranza e la stessa intelligenza ad attività oneste, guadagnerebbero senza dubbio molto denaro e raggiungerebbero posizioni importanti.”