Il tredicesimo album in studio del cantante emiliano ha finalmente un nome e si chiama 7; non solo, il rocker ha creato un cofanetto con 77 singoli rimasterizzati per celebrare il traguardo raggiunto dei 30 anni di carriera.
Non contento però, oltre ai 77 brani, Ligabue ne unisce altri 7 in un nuovo album. La particolarità di questi singoli inediti è che sono tutti brani che l’artista di Correggio aveva già scritto 15 anni prima, ma ha deciso di pubblicare solo ora.
Il numero 7
Sembrerebbe che il 7 sia il filo conduttore di quest’ultima fatica discografica di Ligabue, tant’è che questo numero sembra molto presente sia nella vita che nella carriera dell’artista.
Il motivo lo ha spiegato lo stesso cantante dicendo che il numero 7 è sempre stato presente nella sua vita, tanto da chiedere conferma del significato del numero anche a due numerologhe. Le professioniste del settore gli dissero che lui rappresentava un vero e proprio “7 vivente”; così Ligabue iniziò a notare che sia il suo nome che il suo cognome erano composti da 7 lettere, oppure che “Certe notti”, una delle sue canzoni più conosciute, era la settima traccia del disco, che san Luciano è il 7 gennaio, che nel 1987 fece il primo concerto e nel 1997 il suo primo stadio.
L'album '7'
L’album 7 è composto da brani che lo stesso cantautore aveva già scritto anni prima, ma che ha deciso di pubblicare solo ora.
La prima traccia è “La ragazza dei tuoi sogni” in cui Ligabue parla di questa misteriosa donna che conosce ogni minimo punto debole dell’artista riuscendo così a rimanere impressa nella testa dello stesso. Di seguito viene presentata “Mi ci pulisco il cuore” con cui il cantante fa un ritorno alle origini mettendo la chitarra rock al centro della canzone, facendola diventare il punto di forza del brano.
In terza posizione si incontra “Si dice che”; il pezzo al primo ascolto rimanda subito ad un mix dei suoi vecchi successi come “Balliamo sul mondo” e “Happy Hour”, facendo risultare questo brano come uno dei migliori dell’album. La canzone numero quattro è “Un minuto fa” dove Ligabue riflette su come il tempo passi velocemente, arrivando alla conclusione che “Un minuto fa, guarda cosa fa, colpo di spugna, come ti sembriamo adesso qua, un minuto va, è già un’altra storia”.
Alla posizione numero cinque abbiamo “Essere umano” dove il cantante descrive, in chiave rock, le preoccupazioni e le ansie che assillano l’uomo di oggi arrivando a cantare “qui, va avanti così, un giorno star, un giorno zimbello, nel giorno più bello”. Successivamente arriva “Oggi ho perso le chiavi di casa” il brano un po’ malinconico e un po’ più intimo; i ritmi infatti rallentano rispetto ai brani iniziali trasformando la canzone in un lavoro intermediario all’interno del disco. L’ultima canzone dell’album è “Volente o nolente ft. Elisa” secondo brano ufficiale di questa era discografica. È la prima volta in 30 anni di carriera che viene inserita una collaborazione ufficiale all’interno di un suo album.
Per farlo ha deciso di chiamare al suo fianco Elisa, la famosa cantante italiana legata a Ligabue da una profonda amicizia.
'7' un album che ritorna al rock
Con questo album Ligabue ritorna alle origini, rispolverando e riportando così alla luce il vecchio rocker che si è fatto conoscere in tutta la penisola nostrana. Anche la produzione musicale dell’album è affidata ad una conoscenza di vecchia data dell’artista, Fabrizio Barbacci, con cui aveva collaborato nel 1995 per l’album “Buon compleanno Elvis”. In un periodo musicale in cui l’indie e la trap la fanno da padrona, Ligabue decide di fare una mossa azzardata mettendo al centro di questo lavoro discografico la chitarra elettrica, che mancava da troppo tempo nelle canzoni di oggi.