“Tanto Mario riapre prima o poi”: come ben sanno i fan di Luciano Ligabue, i celebri versi di Certe notti, grande di successo del 1995 del cantautore di Correggio, erano ispirati a un luogo realmente esistito, quel Bar Mario a cui il rocker emiliano aveva dedicato anche l’omonima canzone del 1988, uno dei suoi primi successi. Lo storico gestore di quel locale, Mario Zanni, è morto nelle scorse ore, lasciandoci a 80 anni. A darne notizia sui social, è stato lo stesso Ligabue con un semplice messaggio: “Ciao Marietto. Grazie, ora riposati”. A completare l’affettuoso commiato, un video nel quale lo stesso Mario mostra la propria carta d’identità e racconta la storia del suo bar di San Martino in Rio, paese poco distante da Correggio, in provincia di Reggio Emilia, che Ligabue frequentava da giovane con il suo gruppo.
Ciao Marietto. Grazie. Ora riposati.#barmario pic.twitter.com/lKuHCfXWV3
— Luciano Ligabue (@ligabue) July 11, 2020
La storia del locale raccontato da Ligabue nella canzone Bar Mario
Infatti, agli inizi della carriera, Ligabue aveva conosciuto il Bar Mario perché i membri della sua band dell’epoca, gli Orazero, si fermavano frequentemente nel locale, dopo aver provato in un'ex stalla nei dintorni, a Lemizzone: la comitiva tirava tardi mangiando gnocco fritto e bevendo. Le storie vissute tra quelle mura avevano ispirato i testi di diversi brani del rocker. Così, col passare del tempo, il bar di Zanni era diventato la meta dei tanti ammiratori del cantante emiliano: questo “pellegrinaggio” è continuato anche dopo il 2001, quando Mario era andato in pensione, cedendo ad altri la gestione dell’esercizio commerciale di via Forche.
Del resto lo stesso fan club ufficiale di Ligabue si chiama barMario, in onore della canzone dedicata al locale e al suo proprietario.
I fan venivano da tutta Italia per conoscere Mario
I funerali di Mario si sono svolti sabato pomeriggio nel paese di San Martino in Rio alla presenza di diversi componenti degli Orazero. In molti hanno ricordato il rapporto speciale tra Ligabue e Zanni, che quest’ultimo però aveva sempre evitato di enfatizzare.
“Siamo molto simili, abbiamo lo stesso carattere semplice, buono, disponibile – aveva ripetuto più volte – per questo andiamo d'accordo”. La figlia Elisa ha spiegato ai giornali come i due non si vedessero più da anni, ma il legame con i fan del rocker era rimasto fortissimo, tanto che il suo bar col tempo era diventato una specie di “luogo di culto”.
La donna ha voluto parlare anche di quella ragazzina, venuta di recente dalla Sicilia con i genitori per vedere il locale, che dopo la visita aveva insistito per conoscere il mitico barista.
La figura di Mario è rievocata anche in Radiofreccia
La figura di Mario nel 1998 è in qualche modo stata riproposta anche nel primo film diretto da Ligabue, Radiofreccia: però il neoregista aveva cambiato nome al personaggio, chiamandolo Adolfo, un barista che organizzava la squadra di calcio e amava filosofeggiare dal bancone del suo locale, che nella pellicola era interpretato da Francesco Guccini. Nel corso del tempo la figura di Zanni ha influenzato anche altri brani al cantautore, come Walter il mago e I duri hanno due cuori.
Nelle interviste, Mario spiegava come il rocker di Correggio all’epoca non bevesse alcolici, ma solo Coca Cola. Al termine delle prove si presentava nel bar con la sua fidanzata di allora. Spesso faceva parte della comitiva anche Claudio Maioli, che in seguito sarebbe diventato il manager del cantante. Il ricordo di quel periodo rivive su una lavagnetta ancora oggi presente nel locale, che ripercorre le serate che puntualmente terminavano proprio come ha scritto Ligabue in Bar Mario: “Mario dà un colpo di straccio al banco del bar. Mario sputa e tira fuori i conti del bar. Mario manda tutti a nanna e poi chiude il bar”.