Ricorrono oggi 41 anni dalla morte dello scrittore Gianni Rodari, deceduto a Roma il 14 aprile del 1980 in seguito a un arresto cardiocircolatorio.

Nato il 23 ottobre 1920 a Omegna, sul lago d’Orta, luogo che ha ispirato tantissime sue storie. Rodari è stato uno dei più importanti autori italiani che con i suoi racconti, ha fatto fantasticare diverse generazioni di bambini: si tratta di un autore ancora attuale nelle scuole.

Unico italiano a vincere il Premio Andersen

Gianni Rodari è tra gli autori italiani più tradotti nel mondo insieme a Dante Alighieri, Italo Calvino, Umberto Eco e Alberto Moravia.

Nel 1970, ancora unico italiano, ricevette il premio Andersen, considerato il Nobel per la letteratura per ragazzi. Sicuramente una figura di spicco della cultura e uno dei più grandi scrittori italiani.

Attraverso le sue opere può essere considerato il «il mago della fantasia», colui che faceva volare, appunto con la fantasia, generazioni di ragazzi.

Maestro della fantasia

Gianni Rodari è stato un personaggio poliedrico a tutti gli effetti: maestro elementare, giornalista, ha partecipato alla resistenza, un autore di libri per bambini e tanto altro. Ciò che stupisce è la sua semplicità nel descrivere i suoi inizi da scrittore per bambini. Ha iniziato quasi per caso sul quotidiano per cui lavorava, curando una rubrica dedicata alle famiglie e raccontando delle storielle divertenti.

Il suo impegno culturale in quegli anni lo portò ad essere considerato uno scrittore per bambini, inimicandosi una certa classe politica e soprattutto la Chiesa cattolica che lo scomunicò nel 1951 e bruciò i suoi libri sui sagrati.

La 'grammatica della fantasia' e il bambino al centro del percorso formativo

Molti in Italia possono dire di aver imparato a dividere in sillabe una parola o a a leggere grazie alle sue storie raccontate in modo fantasioso.

Grazie agli appunti raccolti in una serie di riunioni nelle scuole che nasce, nel 1973, Grammatica della fantasia, punto di riferimento nel tempo per maestri e alunni, dove vengono descritti alcune modalità di inventare storie per bambini e di aiutarli poi a inventarsele da soli. Proprio in questo libro Gianni Rodari rafforza ancora di più la convinzione che le storie possono essere non solo costruite, ma anche raccontate in tanti modi diversi (a voce, messe in scena a teatro, raccontate in fumetto) ed è per questo che incoraggia l’esplorazione attraverso la fantasia.

Queste esperienze lo portarono a costruire una metodologia di insegnamento, che mette il bambino al centro del percorso di crescita culturale in cui l’immaginazione e il divertimento diventano strumenti ideali per raggiungere lo scopo formativo.

Il suo motto: 'imparare divertendosi'

Gianni Rodari fu certamente un uomo lungimirante che nei suoi racconti ha sviluppato temi importanti anche a sfondo sociale. Scrittore molto amato e ancora molto studiato perché ogni suo racconto giocoso porta il lettore a una riflessione quasi automatica. È stato un poeta che ha dato un peso enorme a quelli che sono gli aspetti importanti della vita che possono sfuggire a chi vive sempre impegnato e con la velocità tipica della nostra era.

Spicca per audacia, ai suoi tempi, il suo saper cogliere, attraverso le sue storie, quanto fosse importante imparare divertendosi.

Merita infine una sottolineatura una sua riflessione su quanto sia importante l'uso della della parola: “Tutti gli usi della parola a tutti”: in cui ribadisce che grazie alla funzione della parola, che lui definisce "dal bel suono democratico" non tutti possono essere artisti ma sicuramente nessuno può diventare schiavo.