Tra gli artisti che hanno esposto le proprie opere all’Arte Fiera, evento che si è tenuto a Bologna dal 13 al 15 maggio 2022, la redazione di Blasting News ha incontrato Fiona Annis artista canadese classe 1983 che ama recuperare immagini e materiali culturali a rischio estinzione per ricavare opere moderne, dando dei nuovi significati. Il suo è un percorso che comunica sia l’eredità del passato sia la promessa del futuro. Ha inoltre lavorato a un progetto di ricerca-creazione all’osservatorio Astronomico di Capodimonte che affronta il rapporto insolito e misterioso che la fotografia mantiene con il passato.
Ha infine esposto in centri d’Arte, gallerie e musei nazionali e internazionali. Noi di Blasting News siamo rimasti incuriositi dal talento di Fiona e abbiamo colto l’occasione di farle una breve intervista per un ulteriore approfondimento dei suoi lavori, in particolare La luce e il tempo.
L’intervista a Fiona Annis
Ci ha raccontato in fiera che utilizza tecniche di fotografia non proprio “ortodosse”. Ci può spiegare cosa significa?
Nel mio lavoro sto esplorando i temi della luce e il tempo attraverso gesti e tecniche diverse. In questa mostra i temi del “disastro”, del desiderio, della speranza radicale sono al cuore della mia ricerca. È interessante perché sono immagini per la maggior parte astratte e attraverso le espressioni e gesti violenti o molto delicati comunicano qualcosa di reale.
Può spiegare come l’è venuto in mente di rappresentare nelle sue opere due temi completamente opposti come il disastro e la speranza, quindi un tema positivo e negativo?
Sono temi molto interessanti perché il positivo e il negativo sono espressioni che fanno parte continuamente del nostro universo. Ho iniziato con il “dis-astro”, che vuol dire letteralmente perdere “perdere le stelle” in uno stato drammatico e distruttivo, un po’ come quando si perde il controllo.
E poi oltre a questo stato, penso ci sia anche la possibilità di una riconfigurazione molto interessante e credo che ci sia del potenziale in questa “negatività”, perché con il tempo che passa, si arriva a riallineamento e alla nascita di un nuovo territorio, un nuovo universo. Inoltre, sto esplorando il tema del desiderio come la possibilità forte di appagare e realizzare qualcosa che ci piace, che magari ai noi era sconosciuto.
Durante la pandemia, si sentiva un forte vuoto e una grande distanza, e quindi, provavo a mettere insieme queste sensazioni tramite delle espressioni figurative e artistiche. L’arte espressiva è un segno portatore di speranza soprattutto in questo periodo.
Ha parlato prima di temi della luce e del tempo nelle sue opere. Di cosa si tratta?
La luce e del tempo sono grandi temi dell’astronomia. Penso che il cosmo di cui facciamo parte sia qualcosa che ha dato molta immaginazione e che fa parte anche della nostra realtà. È un argomento che trovo particolarmente interessante perché il cosmo è retaggio collettivo e non è conosciuto globalmente per il tempo.
Quindi, le tue immagini cosa insegnano?
Che noi e l’universo siamo fatti della stessa sostanza.