Il 9 e 10 Luglio al Teatro Comunale di Ferrara ha debuttato il musical "Qualcosa di Marcio" prodotto dalla Bernstein School of Musical Theatre, l'Accademia di Musical di Bologna diretta da Shawna Farrell.

Qualcosa di marcio (Something Rotten), scritto da Karey Kirkpatrick e John O'Farrell con le musiche originali di Wayne Kirkpatrick, ha visto il suo debutto a Broadway nel 2015 e fino ad ora non era mai arrivato in Italia.

Regia, Musiche e Coreografie

Con la regia di Mauro Simone, le coreografie di Gillian Bruce, le traduzioni delle liriche e del libretto sono a cura di Franco Travaglio e l'orchestra dal vivo diretta da Maria Galantino, lo spettacolo si destreggia tra danza, canto e recitazione su diversi stili musicali: dal canto del menestrello tipico di tradizione dell'epoca in cui è ambientata la storia, passando per il pop rock fino ad arrivare al rap.

Con picchi romantici e melodici, come nel duetto di coppia "I Love the way".

Questo susseguirsi di generi musicali diversi permette allo spettacolo la possibilità anche dal punto di vista coreografico di poter osare molto. L'energia delle coreografie di Gillian Bruce viene trasmessa a un pubblico entusiasta e il ritmo del tip-tap , sprigiona nello spettatore un'irrefrenabile voglia di muoversi, quasi contagiosa.

Scenografie e ambientazione

L'ambientazione è proprio quella del Globe Theatre, luogo che il regista Mauro Simone ha scelto sia per far capire al pubblico l’epoca storica rinascimentale londinese, sia come luogo di ambientazione per tutte le scene degli interni.

Tutto il musical, da inizio a fine spettacolo, è divertente, frizzante e molto autoironico, dopo tutto è un musical che riesce a prendere in giro il mondo del musical ma al contempo a elogiarlo.

Il tutto è concluso con un numero finale, in "Broadway Style", che fa un mix musical d'effetto che lascia lo spettatore con la consapevolezza di voler tornare a teatro.

La trama

Lo spettacolo narra le vicende di due giovani fratelli Nick e Nigel Bottom, che nel 1590 tentano di scrivere una commedia che possa portarli al successo.

Sono però ostacolati, perennemente messi in ombra da un nuovo talento, un fenomeno che proprio in quegli anni sta affascinando il paese, viene chiamato “Il Bardo”, niente di meno che William Shakespeare.

Nick, stanco degli insuccessi, decide di rivolgere ad un indovino, nipote del profeta Nostradamus, il quale gli rivela che il loro futuro artistico è legato non solo alla recitazione, ma anche al canto e alla danza. Decide così con il fratello di creare il primo musical della storia.