Sensibilizzare, andare oltre il pregiudizio, intravedere in ogni situazione di disagio opportunità evolutive: sono questi i cardini concettuali che hanno motivato al Festival di Film per Ragazzi "Bulli ed eroi" (che si è svolto dal 28 settembre al 2 ottobre in Val di Chiana Senese ed Aretina con la partecipazione di Val D'Orcia e Alta Valtiberina) l'assegnazione di una Menzione Speciale per Tino Franco, regista del docufilm "Percepire l'Invisibile", che affronta il problema della cura delle malattie psichiche ed è stato realizzato insieme ai pazienti del Centro Diurno del Dipartimento di Salute Mentale dell'Asl Roma1.

Il lavoro è stato inserito nella sezione "Fuori Concorso" e si è distinto per i contenuti in grado di declinare il tema della "Bellezza", epicentro valoriale delle iniziative, nelle pieghe del riconoscimento di un'attitudine creativa presente in ciascuno.

Non poter più andare al cinema

Il film documentario, prodotto da Space Off nel triennio 2020-2022, presenta la storia di un gruppo di utenti del Dipartimento di Salute Mentale al quale a causa della pandemia viene tolta la possibilità di ritrovarsi al Cinema. I pazienti, in pieno lockdown, reagiscono e decidono, quindi, di girare il cortometraggio che hanno scritto durante il laboratorio di sceneggiatura organizzato dall'associazione culturale Nel Blu Studios e coordinato da Matteo Martone, editor RaiFiction.

Il risultato è un mediometraggio della durata di 46 minuti composto da un cortometraggio, che è la storia ideata e scritta dai pazienti del Centro Diurno, e dalle riprese delle riunioni al Dipartimento di Salute Mentale durante le quali i terapeuti e gli ospiti della struttura si confrontano, dialogano e snodano i fili del progetto che culminerà con la proiezione del film al Cinema Farnese di Roma riaperto dopo le restrizioni pandemiche.

Molteplici sono le rifrazioni fra l'invisibilità di Francesco, il giovane protagonista che ha perso il lavoro a causa della pandemia, e l'invisibilità data dal perdurare di uno stigma che riguarda le persone considerate una minaccia per la comunità.

L'assegnazione del premio

"Bulli ed Eroi" ha premiato la leggerezza dello stile narrativo calata in problematiche complesse e l'intonazione comico-sentimentale del racconto in cui appare Silvia, la fidanzata di Francesco che fa da tenera spalla alle peripezie reali e simboliche della ricerca di un lavoro.

La recitazione ricorda quella del cinema muto, fra sogno e stupori, come se le parole provenissero dalle cavità di un silenzio da colmare con lo sforzo dell'attenzione, il superamento delle paure, l'accoglienza del valore dell'altro.

"Il laboratorio di film-making è divenuto una virtuosa esperienza terapeutica - ha commentato il regista - e gli utenti sono divenuti sceneggiatori di un'opera che ha un suo intrinseco valore etico ed inclusivo". Tino Franco ha, inoltre, partecipato quest'anno alla 79^ Mostra del Cinema di Venezia in occasione delle Giornate degli Autori con il progetto LiberaMente.