Uscita nei Cinema italiani lo scorso 6 aprile, la pellicola "Air - La storia del grande salto" è il secondo film più visto nell'ultima settimana nelle sale cinematografiche, con un incasso superiore al milione di euro, alle spalle solo di "Super Mario Bros - Il film".
Il film statunitense, con protagonisti gli attori Matt Demon e Ben Affleck (che ne è anche il regista), è incentrato sulla storia del colosso di sportswear Nike e sulla nascita delle "Air Jordan", scarpe portate alla notorietà dal campione di basket Micheal Jordan.
La trama
Il film racconta - in pieno stile americano - il tentativo di Sonny Vaccaro, visionario dirigente d'azienda e scopritore di talenti interpretato da Matt Damon, di mettere sotto contratto per la Nike un giovane rookie, che si sarebbe di lì a poco rivelato uno dei più grandi atleti della storia del Basket: Micheal Jordan.
Nell'estate del 1984 la Nike, da poco quotata in borsa, ha un budget relativamente esiguo da investire per mettere sotto contratto tre giocatori di basket, ma Sonny non è convinto dei nomi fatti: per lui tutto il budget andrebbe speso su un solo nome, in particolare su un ragazzo del North Carolina che in quel draft era considerato niente più che un buon prospetto.
All'inizio osteggiato da tutti, pian piano Sonny, con la sua intraprendenza e la sua testardaggine, riesce a convincere tutto il team Nike, compreso il chairman Phil Knight (Ben Affleck in versione guru degli affari) a investire sul talento di Jordan. La sua tenacia e la sua fede nell'appena diciottenne Micheal lo portano a conquistare anche la famiglia Jordan, in particolare la prudente e saggia madre Deloris (Viola Davis), la quale, esattamente come nella vita reale, riveste un ruolo fondamentale di guida e di protezione per il proprio ragazzo.
Il racconto di un grande successo sportivo e imprenditoriale
Air è la storia del successo della Nike e di Micheal Jordan, un connubio fruttuoso sia in campo che fuori, che ha rivoluzionato la storia di uno sport e il modo di concepire le calzature da basket: prima di questa partnership, il rapporto tra atleti e marchi sportivi si riduceva a una semplice questione di sponsor; con la linea Air invece l'atleta diventa protagonista, trasformandosi in un'icona sportiva e stilistica.
La scarpa quindi diventa l'immagine di chi la indossa (come viene ripetuto spesso durante il film) e così come il brand ne guadagna della popolarità del giocatore, così il giocatore partecipa (anche economicamente) al successo dell'azienda.
"Il prodotto era speciale perché rappresentavano quell'atleta e instillavano così dei sentimenti nel pubblico.
Qualcosa che oggi si dà per scontato, ma in quegli anni era una nozione nuova e radicale. Si credeva così tanto in questo cestista, che investirono una fortuna su di lui", ha detto il regista e attore Ben Affleck, qualche settimana fa intervistato da "Che tempo che fa" da Fabio Fazio.