A Torino, presso il Teatro Paesana, è in corso la mostra fotografica "Souvenirs siriani", aperta fino a sabato 17 giugno.

Si tratta di una raccolta di immagini tra arte e memoria: infatti i 40 scatti esposti ripropongono vari luoghi del paese che sono stati distrutti e che non ci sono più.

Le fotografie sono state scattate da Bruno Roberto Castelli e la mostra è a cura di Ermanno Tedeschi. Il fotografo è un appassionato di viaggi che ha deciso di onorare una terra devastata negli ultimi decenni da guerre, conflitti e catastrofi naturali. Le immagini scelte da Tedeschi per l'esposizione a Torino fanno parte di un'opera intitolata "La mia Syria.

Prima della Guerra 2009". Castelli ha creato il suo libro unendo 550 fotografie siriane che raccontano la vita, la società e i luoghi prima delle devastazioni avvenute dal 2011 in poi.

Immagini ricche di significato, un insieme di Souvenirs siriani da ricordare

L'intento dell'esposizione è quello di provare a suscitare nell'osservatore il desiderio salvare e salvaguardare la Siria.

Il paese ha visto nella sua storia il susseguirsi di svariate popolazioni e culture. Come dimostrano gli scatti di Souvenirs siriani, il territorio era ricco e colmo di tesori artistici e architettonici di epoca romana, musulmana e bizantina. Si potevano ammirare chiese sfarzose, moschee decorate e castelli affascinanti poichè frutto di un patrimonio multiculturale.

Dal 2011 in poi il ricco patrimonio e i luoghi proposti nelle immagini sono stati in alcuni casi saccheggiati, distrutti e rasi al suolo, nell' ambito delle lotte tra regime, ribelli e jihadisti. Molte opere quindi oggi restano solo nei ricordi e nelle fotografie proprio come se fossero diventate dei veri e propri souvenirs.

L'impatto della mostra è fondamentale nei termini di un paragone tra il prima e il dopo: nell'esposizione si può osservare una terra multiculturale ben amalgamata nella sua vita sociale. Si nota un mix positivo di culture e religioni diverse, unite soprattutto nei centri urbani. Tutto questo è venuto a mancare a causa dei conflitti e delle catastrofi naturali, che hanno provocato migliaia di morti e spinto la popolazione a spostarsi, oltre che aver distrutto in toto monumenti e abitazioni.

Il fotografo Castelli spiega: "Avrei voluto tornare in quei luoghi per mettere a fianco le immagini del passato e le devastazioni di oggi, ma sarebbe stato troppo rischioso". La mostra aiuta proprio a riflettere su questo confronto.

Souvenirs siriani che si adoperano per risollevare il paese

Oltre all'intento emotivo portato avanti dal significato della mostra, Souvenirs siriani ha un obiettivo molto più concreto. Gli scatti esposti, infatti, sono in vendita. Il ricavato sarà poi devoluto alle popolazioni siriane che sono state colpite dal recente sisma e che erano già state vittima dei conflitti precedenti.

Questo progetto è stato reso possibile grazie alla preziosa collaborazione della Fondazione La Stampa Specchio dei Tempi, onlus sostenuta dalla solidarietà dei lettori del giornale.