Quando si sceglie un profumo, nessuno o quasi si appresta a verificarne gli ingredienti, visto che l’aspetto che più conta è la sensazione olfattiva che provoca l’essenza e l’impatto che ha sulla pelle, variabile da persona a persona; eppure questo potrebbe essere il momento di cominciare a informarsi più dettagliatamente di ciò che si porta sul corpo.

Secondo un recente articolo del National Geographic, molti dei profumi in commercio, soprattutto quelli fabbricati negli Stati Uniti, contengono una sostanza chiamata ambra grigia o, in inglese, ambergris, ma dietro questo prezioso nome si nasconde in realtà un elemento ai più sconosciuto e che, una volta svelato, potrebbe far cambiare profumo a molte persone.

Cos’è l’ambra grigia

Sebbene l’ingrediente ambra grigia risulti illegale negli Stati Uniti, sono molti i produttori di profumi che la utilizzano, come Chanel e Lanvin, perché ha l’incomparabile vantaggio di fissare l’essenza del profumo sulla pelle umana, particolare molto gradito dai consumatori che amano sentirsi avvolti dal buon effluvio che hanno acquistato.

Ebbene, l’ambra grigia, a dispetto del suo nome, è in realtà, stando a quanto rivelano molti scienziati, una sostanza espulsa dalla bocca dei capodogli, vale a dire banale e comune vomito, oppure passata insieme alle feci dell’animale, quindi a tutti gli effetti escremento.

I capodogli hanno uno stomaco e una gola particolarmente delicati e facilmente irritabili, tanto che se un elemento a loro indigesto finisce inavvertitamente tra le loro fauci, come ad esempio il becco di un calamaro, il loro sistema digestivo lo avvolge di una sostanza unta e gelatinosa per favorirne l’espulsione; quella sostanza è di fatto l’ambra grigia.

Oro galleggiante

A causa del suo colore, l’ambra grigia è stata definita, come precisa il Museo di Storia Naturale americano, il tesoro del mare o l’oro galleggiante; il suo profumo varia, ma generalmente emana un sentore dolce, muschiato o terroso e quando arriva a depositarsi sulla spiaggia si trasforma in un materiale duro e similare all’ambra, da cui è stato presa la definizione.

Da questo curioso materiale viene estratto un alcol inodore, chiamato ambrein, che favorisce il prolungamento della durata del profumo sulla pelle di chi lo utilizza.

L’uomo ha fatto conoscenza con l’ambra grigia già 1000 anni fa, ma se ne è scoperta l’origine solo nel 1800, benché molti ancora non la conoscano; quindi, da oggi, quando vi spruzzerete il vostro amato profumo, sappiate che molto probabilmente sulla vostra pelle porterete un po’ di vomito o di feci del bellissimo capodoglio.