Una novità che probabilmente smonterà credenze storiche accumulate nel corso degli anni. Quella di cui vi stiamo parlando è una notizia che ha dell'incredibile: il cavallo di Troia è stata probabilmente una grande nave da combattimento usata dai Greci.

L'origine e il mito

L'eterna sfida dell'antichità, Greci contro Troiani, viene descritta dagli storici con una valenza che ha poco a che fare con l'ambito del mito. Eppure la tradizione orale ha sempre fatto della Storia un mezzo utile per propagandare determinate idee o sensazioni: il mito della famosa battaglia, svoltasi nei pressi della città dell'odierna Turchia, non si riesce quasi mai a distaccarlo dalla realtà dei fatti.

Grazie al mito di Achille ed Ettore, Paride e Menelao, la storia della grande battaglia è sempre attuale. Il famosissimo cavallo rientra nella simbologia della sfida, come il grande mezzo dell'inganno che i Greci riuscirono a mettere in atto verso i poveri troiani.

Il grande equivoco: cavallo o no?

La notizia, se confermata durante il tempo, avrebbe dell'incredibile: il famigerato cavallo di Troia non sarebbe una rappresentazione gigante dell'animale che ospitò i soldati, ma solo ed esclusivamente una grande nave di origine fenicia. A rivelarlo è un esperto del settore: stiamo parlando dell'archeologo italiano Francesco Tiboni, impegnato nel suo dottorato di ricerca l'università di Marsiglia.

Da dove sarebbe nato il grande equivoco?

La risposta è da ricercarsi tra i testi di chi ha meravigliosamente sedotto gli amanti delle lettere: Omero e la sua (?) Iliade. Secondo la tesi di Tiboni, nelle traduzioni successive dell'opere vi sarebbe stato un fraintendimento nella traduzione del termine Hippos, al quale è stato dato il significato generico di "cavallo".

L'Hippos, dunque, secondo l'originario significato che Omero voleva dargli, starebbe a indicare una particolare nave di origine fenicia, utilizzata dai romani insieme al Gaulos. L'elemento che oggi fa sorridere è come con il fraintendimento di un termine si sia andato a storpiare un intero discorso, oltre che una vicenda tanto complessa che personaggi come il poeta latino Virgilio si sono trascinati dietro.

Da qui, concludendo, deriverebbe tutta la storia del cavallo di Troia che noi conosciamo: l'arrivo sulla spiaggia della città, l'ingresso tra le mura e l'attentato finale che ha permesso ai Greci di sconfiggere i Troiani.