“È quello/a giusta/o per me? Lo/a amo davvero?”, oppure: “È abbastanza intelligente, affascinante, competente?”. Se vi è capitato di avere pensieri simili a proposito del vostro partner non c'è da preoccuparsi: non c’è nulla di patologico in questo. Alcune persone però si fanno una o più di queste domande per gran parte del loro tempo libero, e questo interferisce in modo molto negativo sulla qualità della loro vita. In questo caso potrebbe trattarsi di un caso di “disturbo ossessivo-compulsivo da relazione (ROCD)”.
Mentre il disturbo ossessivo-compulsivo (OCD)è conosciuto da ogni professionista della salute mentale ed è inserito nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM), il ROCD è una patologia molto meno conosciuta.
Il disturbo ossessivo compulsivo prevede la presenza di pensieri intrusivi che portano alla messa in atto di rituali compulsivi; nel ROCD ossessioni e compulsioni riguardano la persona amata. Ad esempio, una persona con disturbo ossessivo-compulsivo potrebbe chiedersi più volte se ha chiuso la porta, e per far sì che il dubbio di non averlo fatto non gli crei ansia magari chiudere la porta ripetutamente per 10 volte ogni volta in cui questo pensiero compare.
Invece una persona con un'ossessione del tipo: “Il mio partner è abbastanza intelligente?” potrebbe mettere questa idea alla prova in continuazione, impiegando molto tempo e risorse cognitive in questo processo. Ad esempio, la persona in questione potrebbe stare molto attenta nell'osservare in modo meticoloso tutti i comportamenti altrui, per cercare di capire se gli altri sono più intelligenti della persona amata.
Oppure, se il pensiero intrusivo è "La/o amo abbastanza?", la persona deve continuamente verificare che il modo in cui si comporta e sente siano quelli tipici di una persona innamorata. I pensieri intrusivi che colpiscono la persona con tale disturbo sono percepiti come indesiderati e inaccettabili, e possono causare sensi di colpa.
Questi pensieri ricorrenti possono essere centrati sul partner o sulla relazione. Gli esempi fatti fino ad'ora riguardano soprattutto la prima categoria. Nel secondo caso invece un possibile pensiero intrusivo è: "La mia relazione sentimentale funziona bene?". Questo quesito può portare a sua volta a verificare che ogni dettaglio nella relazione funzioni nel modo che si ritiene corretto.
Una curiosità: questo disturbo può manifestarsi anche nelle relazioni non romantiche
Ad esempio il ROCD si può presentare anche in una relazione tra genitori e figli. Un esempio di pensiero ricorrente riguardo ai propri figli potrebbe essere: “Mio figlio è una persona di successo?". Inoltre, nelle persone religiose, questo disturbo può insorgere nella relazione con il proprio Dio. Ad esempio la persona in questione potrebbe farsi domande del tipo: “Amo abbastanza il mio Dio?”, “Osservo nel giusto modo le leggi di Dio?”.