Durante una serata di incontro a Milano, nella sede degli Alcolisti Anonimi in Piazza Wagner, ci si trova davanti ad uno spaccato di vita che cerca nel gruppo, e nella solidarietà che si fa consolazione, la soluzione ad una schiavitù che ha messo le catene ad ogni altro desiderio. Per partecipare a questi incontri non si paga nulla, e non serve altro che la reale intenzione di smettere di bere. In Italia soltanto nel 2016 sono morti a causa di droghe ben 263 persone, mentre per l'abuso di alcol soltanto in Lombardi sono state 244.

Perché si beve troppo

Ci sono persone che non riescono a controllare la quantità di alcool che il proprio corpo riesce a reggere, e che non distinguono il vero piacere di sorseggiare un buon bicchiere di vino, dal consumarne in quantità industriali. Di solito sono più le donne a lasciarsi andare all'abitudine, che diventa necessità, di eccedere nel consumo di alcolici, sono i giovani più degli anziani a bere in modo smodato, e qui, in questa stanza, sono tutti in gruppo a raccontarsi, c'è chi inizia con "Sono Anna e sono una alcolista" e chi invece racconta con orgoglio "Non bevo da tre anni", chi narra lo spettro del passato e chi sta vivendo il suo calvario, nella speranza che questa gente, seduta accanto a lui, gli sveli la formula della guarigione.

L'importante è sentirsi aiutati e capiti

Gli Alcolisti Anonimi sono nati, come associazione, nel 1935 Nell'Ohio, a Akron. Da allora sono tanti i gruppi nati in ogni città nel mondo intero, per combattere questo problema, sempre più diffuso e deleterio. A Milano esistono da 40 anni. Se si vuole smettere di bere si può, occorre la volontà, ma tanto conta il supporto di chi prima di noi ha toccato il fondo, e di chi sta vivendo le nostre stesse angosce, che cerca in noi un'ancora di salvezza.

Insomma, se cela fai tu, ce la posso fare anch'io. Purtroppo questa schiavitù non provoca soltanto danno a se stessi, ma spesso è causa di incidenti stradali, di morte per giovani che la notte se ne vanno in discoteca e lì, con il bene placido dei proprietari, si imbottiscono di droghe e di superalcolici, venduti anche ai minorenni, o di alcolismo giovanile che rischia di diventare una seria piaga sociale.

Spesso ci si cade senza rendersene conto

Il più delle volte si cade nell'abitudine di bere senza rendersi conto di quel che accade. Si comincia con un bicchiere, poi i bicchieri diventano troppi, ma si è sempre convinti di riuscire a dominare il vizio, di essere in grado di dire di no in qualsiasi momento. Non è sempre così. Giuseppe, un uomo presente ad un incontro a Milano, dice "Gli alcolisti per vincere devono arrendersi". Si, perché i mezzi ci sono, uno tra tutti decidere di far parte di questi gruppi, e con tanta volontà e desiderio di sopravvivere, ritrovare nella propria vita gli stimoli abbandonati, le semplici piccole cose di tutti i giorni che aiutino a recuperare se stessi. Dicendo di no alla bottiglia. A qualsiasi alcolico. Per sempre.