Reinventarsi e riscoprirsi, allora, è possibile: è questo che sembra insegnare quello che sta succedendo a Roma nella zona della Basilica dei santi giovanni e paolo, in quel complesso definito "la piccola Pompei", ritrovata per caso sotto la Chiesa, recuperata e restaurata ed oggi risorta a nuova vita grazie ad un'iniziativa veramente originale ed intelligente che unisce Storia, Leggenda e Arte Culinaria.

Infatti qui è partito Ancient Aperitif cioè Antico Aperitivo che può anche essere definito "apericena all'antica Roma".

La Cooperativa onlus Spazio Libero su affidamento del Ministero dell'Interno, ha unito una visita guidata alle Case con la possibilità su prenotazione di abbinare la degustazione di ricette e bevande preparate alla maniera di Roma, seguendo scrupolosamente i libri delle antiche ricette.

Un po' come quei ristoranti che per attirare clienti organizzano serate a tema come Cena con delitto: qui, si può mangiare come un antico romano in una vera e imponente domus romana autentica e splendidamente conservata.

Le Case Romane del Celio prendono vita

Col nome "Case Romane del celio" si indicano i resti (stupendamente conservati) di un complesso residenziale che sorge sotto la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo sul colle del Celio lungo una stradina estremamente suggestiva chiamata Clivus Scauri: si tratta di una piccola Pompei ritrovata per caso nel 1887 dal Padre Germano di San Stanislao, allora rettore della Basilica, ancora oggi affidata ai padri Passionisti.

Nella storia delle case si intersecano Archeologia e Storia, Leggenda e Martirologia, Religione ed ora anche Culinaria e attraverso le parole delle guide, le Case Romane del Celio escono dalla morte e tornano a vivere nello splendore del passato.

La passeggiata si snoda attraverso 15 ambienti che sembrerebbero appartenere ad un unico complesso: nella realtà, si tratta di due case distinte. La prima era una ricca domus con annesse terme private risalente al I secolo d.C. e, separata da una stradina, una casa popolare del II secolo. Ma nel III secolo arrivò un nuovo proprietario che acquisto il tutto, unificando le due case in una sola e trasformandola in una domus ricchissima.

La Piccola Pompei nel cuore di Roma racconta qui anche la storia di due martiri cristiani, gli stessi che danno il nome alla grande Basilica soprastante, cioè Giovanni e Paolo.

I Santi Giovanni e Paolo

I Santi cui è dedicata la Basilica non vanno confusi con l'Apostolo e il grande San Paolo, ma sono due altri Giovanni e Paolo martirizzati in epoca ancora imprecisata: per ricostruire la loro storia ci si deve rifare alla Passio, cioè alla tradizione che ci racconta chi erano e perchè furono uccisi, legando la loro vita a quella dell'Imperatore romano Giuliano l'Apostata.

Giovanni e Paolo erano fratelli di sangue e cristiani ricordati in almeno tre occasioni: come maggiordomo e primicerio di Costantina, figlia dell'Imperatore Costantino, poi come soldati del generale Gallicano cui suggerirono un voto a Dio per chiedere aiuto nella lotta contro gli Sciti ed infine, eccoli a Roma nella loro Casa sul Celio.

Sembra di vederli muoversi attraverso i diversi spaziosi e ricchi ambienti: eccoli ammirare gli armoniosi affreschi, tralci e motivi floreali, "saltatrices" danzanti in un rito pagano o figure preganti. Eccoli passare pensierosi o ridenti da un ambiente all'altro, da una sala all'altra, quelle sale cui oggi gli archeologi hanno dato nomi altisonanti e poetici come "La Stanza dei Geni", "L'Aula dell'Orante"o "Il Ninfeo di Proserpina".

Dalle loro stanze i due ricchi cristiani non sono certo insensibili alla vita dei poveri e dei bisognosi e generosamente li aiutano. Tutto cambia quando sale al potere nel 361, naturalmente dopo Cristo, Giuliano detto L'Apostata (331-363) che tradito il Cristianesimo e ritornato al Paganesimo, cerca di convincerli al ritorno a corte e quindi all'apostasia.

Giovanni e Paolo rifiutano l'invito-ordine di Giuliano che subito invia Terenziano, capo delle guardie per convincerli in altro modo: devono ora, e subito, adorare un idolo di Giove, ma la risposta dei due è sempre la stessa. Così, prima i soldati li tengono prigionieri in casa per una decina di giorni, poi, vista la persistenza del loro atteggiamento, li decapitano e li seppelliscono in una tomba improvvisata nella stessa loro casa.

Altri cristiani che si recano sulla tomba per pregare, vengono uccisi sul luogo, ma si narra che proprio Terenziano, l'assassino e persecutore riceve il primo miracolo: infatti il figlio urla in preda al delirio dicendo di essere tormentato dai due morti. Il padre lo porta sul luogo della sepoltura ed egli guarisce subito.

Terenziano e il figlio si convertono e a loro volta vengono poi martirizzati.

Morto l'Apostata, diventa Imperatore Goviano (363-364) che ne fa ricercare i corpi e dà inizio alla costruzione della grande Basilica.

Ed ora...

Ed ora, in questo luogo antico dove si respira la Storia di Roma e del Cristianesimo, si può compiere una visita interessantissima, ma soprattutto originale perchè dentro una vera domus romana si possono assaggiare manicaretti creati seguendo le ricette antiche prese per esempio dai libri di Apicio (De Re Coquinaria) o di Catone (De Agricoltura).

La scelta va all'Epytyrim o ad un po' di Moretum? Alla Lagana de Cucurbitis o ad una Tisana Barricam?

Nomi strani e sapori speciali per ricette da cui arrivano le nostre: l'Epytyrim è un particolare patè di olive fatto con olive, semi di coriandolo, finocchiella, ruta, menta, aceto e olio.

Il Moretum è un formaggio all'aglio e la Lagana è una splendida lasagna alla zucca, ma anche con aglio, porro, semi di finocchio, cumino, coriandolo, pepe, noci, garum (la colatura romana di alici) .

E la Tisana è una vera e propria zuppa con legumi e verdure, tra cui farro, ceci, lenticchie, orzo, porri, prezzemolo, sedano, origano, aglio, e naturalmente, garum .

Insomma, una vera festa di sapori e un concreto paradiso per vegetariani: da provare, assolutamente.