Un post apparso negli ultimi giorni sul blog di Beppe Grillo, dal titolo 'La Cannabis fa impazzire?', parla di marijuana, dei suoi effetti e dell'abuso tra i giovani. Nell'articolo c'è anche un video che ritrae il professor Federico Tonioni, specialista in dipendenze, che parla di cannabis, delle sue caratteristiche e del consumo tra gli adolescenti. La cannabis porta veramente alla schizofrenia e alla pazzia? È più che legittimo porsi tale domanda dopo aver osservato il video apparso sul blog di Beppe Grillo. Se, veramente, la cannabis crea dei pazzi perché molti Stati l'hanno legalizzata?

Perché, col passar del tempo, si è affievolito lo stigma di tale sostanza?

Legalizzazione foriera di nuovi studi sulla pianta

La cannabis è stata totalmente illegale negli Usa, nel corso del XX secolo. Negli ultimi anni le cose sono cambiate, lo stigma è venuto meno e molti Stati americani l'hanno legalizzata. Le norme anti-cannabis, oggi, vengono considerate arcaiche e ingiuste da molti. Una delle ragioni per cui negli Usa si sta registrando una spinta pro-cannabis è quella economica. In sostanza, vendere cannabis è un business florido. Ogni Stato può incassare molto denaro, ogni anno, grazie alla vendita di cannabis.

I fautori della legalizzazione della cannabis sostengono che senza censure si possono studiare meglio le caratteristiche e gli effetti della sostanza.

Finora le ricerche sulla pianta, negli Stati Uniti, sono state ostacolate dalla sua classificazione come farmaco di tipo 1. Insomma grazie alla legalizzazione, secondo molte persone, si potrebbe scoprire se la pianta provoca follia, schizofrenia o altre patologie. Attualmente non ci sono prove incontrovertibili sul nesso tra consumo di cannabis e pazzia.

Alcuni ricercatori svedesi, al termine di una ricerca di ampio respiro, avevano scoperto che i soggetti che avevano iniziato ad assumere cannabis a 18 anni rischiavano di più, rispetto ai non consumatori, di essere colpiti dalla schizofrenia.

Depressione e attacchi di panico

Recenti studi hanno suggerito che il consumo continuato od occasionale di cannabis può favorire l'insorgenza di disturbi psichiatrici come depressione, attacchi di panico o psicosi da cannabis.

Chi assume la sostanza ogni giorno, per 10 anni, potrebbe accusare gravi deficit cognitivi. Da altri studi, inoltre, è emerso che la dipendenza dalla suddetta sostanza può essere alla base di effetti collaterali gravi come la tendenza al suicidio e le neoplasie delle vie respiratorie.