Si può tranquillamente parlare di epidemia. Il diabete umano è ormai un male del nostro tempo e sta raggiungendo una capillarità ritenuta allarmante da medici ed esperti del settore. C'è un dato che fa più effetto di altri ed è quello che racconta che la stragrande maggioranza degli italiani diabetici vive in città. E' questo quello che emerge dal ventisettesimo Congresso della Società italiana di diabetologia (Sid).

Diabete: ciò che dice il Sid

Come spesso accade in questi casi, le evidenze statistiche riguardanti le patologie più comuni non rappresentano semplici casualità.

E' abbastanza noto, ad esempio, che per chi vive una metropoli o in una città risulta molto difficile evitare di prendere un mezzo pubblico o muoversi in auto. Fare una passeggiata tra gli alberi per chi vive in campagna può essere un esercizio abituale. E non è un caso che tra i fattori di rischio più riconosciuti per il diabete ci sia proprio la sedentarietà. Il presidente del Sid Giorgio Sesti ha avuto di sottolineare come si tratti di un problema globale e non caso oggi si parli diabete urbano. L'Internation Diabetes Federation ha fatto una previsione abbastanza attendibile secondo cui entro il 2045 più o meno il 75% dei diabetici avranno residenza tra le "mura" di una città o una metropoli".

Oggi, invece, in Italia si parla già del 50%.

Diabete: fattori di rischio

Le previsioni piuttosto pessimistiche possono essere cancellate soltanto attuando una strategia finalizzata a debellare il problema. Come? Andandolo ad aggredire alla radice, attraverso l'educazione della popolazione ad azzerare l'esposizione ai fattori di rischio.

Sembra davvero tutto collegato se si considera che dati recenti testimoniano come l'obesità e lo stile di vita alimentare poco sano siano diventati una consuetudine tra la popolazione cittadina italiana e del mondo sviluppato in genere. Il Sid ha fatto sapere di voler intraprendere una politica di sensibilizzazione della gente rispetto a quelle che sono le manifestazioni più rischiose legate il diabete, primo campanello d'allarme di una serie di serissime complicazioni funzionali per l'organismo.

La necessità di sensibilizzare l'Italia si è tradotta per il Sid nell'adesione al progetto Cities Changing Diabetes, la cui mission è proprio quella di promuovere stili di vita che possano essere esempi virtuosi .Si ricorda, inoltre, che i soggetti più esposti al diabete sono quelli che hanno una predisposizione familiare, un sovrappeso evidente, la pressione arteriosa tendenzialmente alta, oltre a valori sanguigni elevati di elementi come il colestorolo o i trigliceridi. Tutti aspetti che possono essere migliorati attraverso il movimento e una dieta adeguata alle necessità dell'organismo umano.