I carboidrati rappresentano la primaria fonte energetica per il nostro corpo. Una volta conclusa la digestione entrano immediatamente in circolo nell'organismo in pochissimo tempo. I carboidrati altro non sono che glucidi, cioè zuccheri (contenuti anche nel tanto amato cioccolato fondente), che vengono classificati in semplici e complessi. In una dieta equilibrata i carboidrati rappresentano circa il 50-55% dell'apporto energetico giornaliero. Una dieta povera di carboidrati (o addirittura priva) non è particolarmente indicata per il benessere della salute: infatti gli zuccheri sono fondamentali principalmente per il nostro cervello, poiché rappresentano l'unico nutriente che attraversa le cellule neurologiche e le nutre.
Carboidrati semplici e complessi: differenze
I carboidrati semplici sono composti da monosaccaridi ed oligosaccaridi, cioè costituiti da una molecola di zucchero o poche molecole, non più di nove. Per carboidrati semplici si intende: il glucosio, il fruttosio o il lattosio. Sono perciò contenuti nella frutta, nella verdura (seppur in basse percentuali) e nel latte, anche se secondo alcune stime il 50% delle persone non possiede l'enzima addetto alla sua digestione, benché sia un carboidrato semplice.
I carboidrati complessi sono, invece, organizzati da catene di zuccheri più lunghe, che per essere scomposte, cioè digerite, il nostro organismo attiva vari processi per scindere le molecole. In questa categoria rientrano gli amidi, la cellulosa e le pectine.
Gli amidi sono tutti qui carboidrati che durante la digestione riescono ad essere scissi in zuccheri semplici. I carboidrati che, al contrario, non si riesce a scomporre in catene più corte sono le fibre. I carboidrati complessi sono contenuti in tutti i cereali ed i prodotti composti dalle loro farine, i legumi, le patate ed anche in carne e pesce, anche se in bassa percentuale.
In sintesi, la differenza quindi tra i carboidrati semplici e quelli complessi consiste nel tempo che si impiega a digerirli. Mentre i monosaccaridi, specialmente il glucosio, riescono ad essere assorbiti in maniera diretta dalle cellule, gli zuccheri con catene più lunghe richiedono l'attivazione di processi metabolici per essere scomposti in glucosio o fruttosio.
Carenza di carboidrati
Indicativamente i carboidrati devono rappresentare circa il 50-55% dell'apporto energetico giornaliero, anche nel caso in cui si stia facendo una dieta ipocalorica. I carboidrati sono fondamentali per il corretto e sano funzionamento di alcuni organi, in particolare del cervello.
Nel caso in cui nel nostro organismo non ci sono scorte di glicogeno, il nostro corpo inizia a metabolizzare gli amminoacidi e i lipidi da cui riesce ad estrarlo. Una dieta priva di carboidrati (soprattutto a lungo termine) quindi presenta della ripercussioni sul corpo, poiché la scomposizione delle proteine che sono contenute nei muscoli, aumenta i composti di scarto nell'organismo ed una diminuzione della massa magra.