L’epoca in cui viviamo noi è vista come un'epoca in cui la comunicazione è immediata, mentre 20-30 anni fa l’unico modo per avere una risposta rapida era quello della comunicazione faccia a faccia. Infatti prima i mezzi di comunicazione, come per esempio le lettere, impiegavano giorni o anche mesi prima di ricevere una risposta, mentre oggi, con tutti i mezzi e i social che abbiamo a disposizione (Instagram, Twitter, Facebook) possiamo inviare un messaggio e ottenere una risposta con più persone, a pochi o tantissimi chilometri, in tempi brevissimi.

Ma tutto questo non sempre avviene; e infatti, anche tramite messaggi si può aspettare giorni o settimane prima di ricevere una risposta o attendere impazienti una chiamata dopo un “ti richiamo fra poco”.

Questo provoca nella maggior parte di noi un nuovo tipo di ansia sempre più diffuso in questo periodo, l’ansia per la paura di aver sbagliato qualcosa o di non essere abbastanza, anche se questo non ha alcune prove: se per esempio un nostro amico non ci risponde subito, non significa che sia arrabbiato con noi, ma che semplicemente o non ha tempo o non sa bene cosa rispondere. Noi, però, pensiamo quasi sempre che se qualcuno non risponde subito sia colpa nostra, questo nella maggior parte dei casi può essere causato dalla paura di non essere abbastanza capaci o di essere imperfetti per la controparte, per l'interlocutore.

Tale disturbo, definito per l'appunto un disturbo d'ansia, assume delle connotazioni specifiche in psicologia.

Atelofobia

L'atelofobia si manifesta spesso dopo traumi e soprattutto in età adolescenziale, il periodo del continuo sviluppo, quando le persone non hanno ancora le idee ben chiare e sono molto insicure e ansiose. Per questo, si pensa qualsiasi cosa accada sia per colpa nostra, per qualche nostro sbaglio.

Ma può accadere pure il contrario: ad esempio, se qualcuno invia un messaggio, ci si sente obbligati a rispondere subito per non apparire come poco cortesi.

Se invece si vuole capire se quel determinato messaggio potrebbe creare disagi, pensa a come ci si può sentire se fosse realmente arrivato. Purtroppo, come intuibile, per quest’ansia purtroppo non esistono soluzioni particolari; l’unico modo per evitarla è quello di non inviare i messaggi di cui non ci si aspetta una risposta, oppure si può utilizzare la comunicazione dal vivo o una chiamata. Forse perché, in fondo, il miglior modo di comunicare è il contatto fisico, il rapporto dal vivo, insomma la realtà, in questo mondo a cavallo tra reale e virtuale.