È morta Koko, la gorilla protagonista del più lungo progetto di intercomunicazione tra specie. Il primate si è spento all’età di 46 anni, ma il contributo che ha fornito alla comunità scientifica e al mondo intero non tramonterà mai.

L’intelligenza è tipicamente una capacità che viene attribuita solo all'uomo e che si pensava fosse il discriminante tra mondo animale e mondo umano. L'interpretazione tradizionale è che gli animali siano trasportati solo dall'istinto, e che non siano capaci di provare emozioni simili a quelle umane. Koko, tuttavia, è stata in grado di comunicare attraverso 1000 segni, elaborati appositmente.

Inoltre, l’esposizione all'inglese fin da giovanissima le ha permesso di comprendere circa 2000 parole di lingua parlata.

Una vita piena di incontri

Nel 1978 Koko apparve sulla copertina del National Geographic. Ad essere pubblicato è stato un suo autoscatto, con il titolo “Conversations with a gorilla” (conversazioni con un gorilla), dove veniva spiegato come Koko si interfacciasse con la sua educatrice e con il personale della “Gorilla Foundation”, in California. Non avendo avuto figli, le è stato permesso di adottare dei gattini da tenere come compagnia. Uno di questi gattini è stato chiamato dai lei “All Ball”; quando le venne comunicata la morte del suo adorato compagno felino, lei dapprima si mise in un angolo della gabbia in "silenzio", per poi dire: “piangere, gattino dormire”.

Koko ha avuto modo di incontrare e conoscere Robin Williams, che la era venuta a trovare nel 2003, per una campagna di sensibilizzazione verso il rischio di estinzione dei gorilla. Alla morte "dell’amico” Robin, Koko ha espresso il suo rammarico con il segno “triste”.

Le effettive capacità di Koko

Effettivamente Koko era in grado di esprimersi comunicando emozioni e aggettivi.

Per esempio, sopportando i morsi del suo gattino All Ball, spesso non se ne curava, mentre qualche volta esclamava a gesti “che antipatico”. Era anche in grado di comunicare concetti che non era in grado di esprimere con il limitato vocabolario a sua disposizione: per esprimere il concetto di “anello” Koko combinò le parole “dito” e “bracciale” (letteralmente “bracciale da dito”).

È stato valutato che la gorilla avesse un QI compreso tra 75 e 95: un risultato piuttosto impressionante, considerando che un umano si considera “normodotato” in un intervallo di QI tra 85 e 115. Tuttavia, se si è sicuri della sua intelligenza, è universalmente accettato che non usasse una vera e propria grammatica, ma piuttosto una correlazione bruta tra concetti. Non le si può attribuire, quindi, la capacità di elaborazione di un linguaggio complesso. Nel corso degli anni, poi, sono stati sollevati dubbi sugli studi pubblicati su di lei: alcuni accusavano i ricercatori di interpretare troppo liberamente i suoi gesti. Quando le venne comunicata la notizia della morte di Robin Williams, che aveva avuto modo di incontrare, il segno “sad” fu comunicato alla stampa come “How sad” implicando l’utilizzo di una grammatica ed un’intenzione che probabilmente non c’era. Nonostante questi dubbi, si ha avuto modo di mostrare le abilità della gorilla, con risultati inattesi, sopratutto per il periodo in cui l'esperimento è cominciato (1971).