Koko è morta. Uno dei primati più famosi al mondo si è spento all'età di 46 anni dopo essersi distinta per la sua spiccata intelligenza. Koko, infatti, riusciva a comunicare con il linguaggio dei segni inglesi e aveva un Q.I di 95. Nata in U.S.A., all'interno dello zoo di San Francisco, Kokò cominciò a imparare la lingua dei segni grazie alla dottoressa Francine Patterson, nel quadro di un progetto promosso della Stanford University nel 1974. Quattro più tardi, nel 1978, l'illustre rivista National Geographic le aveva già dedicato una copertina, con lei stessa che si faceva una foto allo specchio.
La scomparsa di Koko, la gorilla con il quoziente intellettivo umano
Per comprendere meglio le proprietà intelletive di Koko basti dire che la gorilla aveva un quoziente intelletivo decisamente alto, stimabile in un valore compreso tra 75 e 95, ovvero molto vicino a quello di un uomo medio che si attesta a circa 100.
Koko era capace di elaborare 2000 parole inglesi così come era capace di comunicare all'esterno attraverso l'uso del linguaggio dei segni britannico. Ovviamente, le capacità di Koko hanno permesso anche di compiere importanti studi etologici sul rapporto uomo-scimmia.
A dare notizia della morte del primate è stata la stessa Gorilla Foundation attraverso il social network Twitter: «La Gorilla Foundation è oggi triste nell’annunciare la dipartita della nostra amata Koko».
In un comunicato stampa la fondazione ha anche aggiunto che "la sua empatia e la sua capacità di comunicare sono riusciti ad aprire le menti e i cuori di di milioni di persone in tutto il mondo. Era amatissima e ci mancherà davvero molto».
Le lacrime per la morte di Robbie Williams
Conosciuta già da molto tempo, nel 2014 Koko fece parlare di sè quando uscì la notizia che aveva pianto per la morte dell'attore Robin Williams.
La gorilla infatti era legata all'interprete di "Mrs. Doubtfire" e "L'uomo bicentenario" da un rapporto di amicizia che durava da più di 10 anni.
Questa è la dimostrazione lampante della qualità degli stati empatici che il primate riusciva a stabilire con gli umani, stati ulteriormente facilitati dalla capacità di Koko di esprimersi attraverso i segni.
Sarà una perdita importante per tutta la comunità scientifica ma, in verità, per tutto il mondo, considerato anche il fatto che la figura della gorilla affascinava bimbi, ragazzi, adulti e persone di ogni età.