Siamo inspiegabilmente affascinati dalla bellezza. Siamo attratti dai volti armonici, simmetrici e proporzionati. Ma fino a che punto l'attrazione per questo tipo di conformazione funziona in società?

Il concetto di bellezza: essere oggettivamente belli

Cosa possiamo però considerare bello? Da numerosi studi emerge che, in linea di massima, gli esseri umani (soprattutto nella società occidentale) abbiano una serie di preferenze rispetto ad alcune caratteristiche fisiche.

In senso largo, è bello ciò che produce una sensazione di piacevolezza, che consideriamo dunque piacevole alla vista e che giudicheremmo oggettivamente gradevole.

Tra le caratteristiche preferite dagli occidentali, troviamo elementi come: volti simmetrici, spalle larghe negli uomini e fianchi stretti nelle donne, labbra carnose e volti armonici dal punto di vista della distribuzione dei tratti somatici.

Bellezza e successo: il loro legame

La psicologia ha ampiamente riconosciuto un processo che si manifesta spessissimo quando siamo portati a emettere dei giudizi: questo processo prende il nome di effetto alone.

Secondo l'effetto alone, quando attribuiamo a qualcuno una qualità positiva siamo portati di conseguenza a considerarla portatrice di altre numerose qualità. Questo effetto è strettamente collegato ad un altro meccanismo psicologico: l'effetto della profezia che si autoverifica.

Secondo questo ingranaggio, le aspettative che abbiamo rispetto ad una persona il più delle volte tendono a concretizzarsi. Niente di trascendentale in tutto questo: semplicemente dire di uno studente che è più capace della media porterà non solo lo studente ad impegnarsi maggiormente nei suoi compiti ma anche i suoi insegnanti a valutarlo in modo più positivo.

La bellezza produce un effetto simile. Quando ci troviamo di fronte ad una persona attraente, prima di tutto risulterà tendenzialmente più simpatica, più intelligente, più capace. Di fatto avremo delle aspettative più alte rispetto ad altre qualità riguardo alle quali nessuno ci ha dato indicazioni. Queste aspettative, nella maggior parte dei casi, avranno le conseguenze già descritte.

Per questo è probabile che una persona bella abbia più probabilità di avere successo. La questione però non riguarda solo l'effetto alone e la profezia che si autoverifica. Per effetto alone questi si allargheranno ad altre qualità che probabilmente per effetto della profezia autoverificante, svilupperà per davvero. Il bambino in questi casi, crescendo, acquisirà una forte sicurezza e un senso di identità molto stabile.

La fiducia in se stessi e nelle proprie capacità è la base per la realizzazione di qualsiasi progetto di vita: chi non ci crede, non agisce. Chi non agisce, non ha probabilità alcuna di riuscire.

Nelle relazioni sociali

Le relazioni sociali aiutano non solo nel rafforzare la propria identità, ma nella maggior parte dei casi i supporti pratici possono essere fondamentali per la realizzazione di progetti personali.

In sostanza si tratta di una sorta di catena o per meglio dire un ciclo che si ripete e riparte e si mantiene in equilibrio grazie ad una serie di ingranaggi che funzionano insieme.

Come si può notare, chiaramente, la “bellezza” così considerata è solo un fragile e instabile punto di partenza. A giocare il ruolo determinante sono certamente: sicurezza, capacità di rischiare, relazioni interpersonali e capacità.

Il fatto che chi è considerato oggettivamente bello abbia più possibilità di accedere a certi meccanismi di certo non significa che: in primo luogo, una persona riuscirà nella vita solo per la sua bellezza - eccetto per tutti quei mestieri che sono unicamente collegati all'estetica di una persona; in secondo luogo non esclude in alcun modo che chi non è riconosciuto oggettivamente bello non abbia la possibilità di realizzare i propri progetti di vita e di ottenere buoni risultati.