L'effetto alone è un bias cognitivo. In psicologia, per bias cognitivo si intende un giudizio che non necessariamente corrisponde all'evidenzia, basato su informazioni che ha il soggetto, e porta ad un errore di valutazione. In questo caso corrisponde alla percezione che un individuo ha di un tratto che a sua volta ne influenza un altro o più. Può, ad esempio, ritenere intelligente un individuo di bell'aspetto. Si tratta del kalos kai agathos greco.

La nascita

Il primo studio su questo effetto fu eseguito da Edward Lee Thorndike nel 1920. In questo studio fu chiesto ai marescialli di giudicare i loro soldati dall'espetto esteriore per valutare se un aspetto ne influisse o meno altri.

Da questo esperimento emerse che gli aspetti si influenzassero, in particolare l'aspetto fisico fu correlato all'intelligenza, alla leadership e al carattere.

Emerse anche il cosìddetto "errore alone" in cui se un comandante aveva giudicato in negativo un soldato, quest'ultimo sarebbe stato giudicato in maniera negativa anche dai compagni e dagli altri comandanti.

Altre correlazioni

Secondo Solomon Asch, la bellezza è un tratto fondamentale che influenzerebbe in maniera netta altri tratti di un individuo.

Questa teoria la ritroviamo in molti esperimenti, come quello di Dion e Berscheid del 1972, in cui mostrarono a sessanta studenti tre foto: una di una persona attraente, un'altra di una persona nella media e una di una persona non attraente e fu chiesto a questi di esprimere un parere sulla felicità generale che potevano avere queste persone.

Da questo esperimento emerse che i soggetti ritenuti più attraenti avessero una vita più felice e avessero posti migliori sul piano lavorativo.

Un altro esperimento è quello di Mack e Rainey del 1990, in cui dimostrarono che venivano assunte più frequentemente persone con un bell'aspetto rispetto alle altre. Questa argomentazione fu dimostrata nel 1974 anche nell'esperimento di Landy e Sigall.

L'aspetto più sconcertante, punto fondamentale dello studio condotto da Sigall e Ostove del 1975, è che spesso la bellezza è anche associata alla manipolazione, spiegato meglio, in altre parole, da questo studio emerse che le persone più affascinanti fossero autrici/autori di furti poiché più capaci di manipolare la mente umana con la loro bellezza.

Questo effetto è spesso studiato anche in economia in quanto spesso le opinioni sviluppate su un aspetto positivo di un determinato oggetto, si estenderebbero a tutti gli oggetti della solita marca. La categoria più frequente è quella automobilistica.