L'avvelenamento da funghi non è un'evenienza tanto remota. E' proprio di questi giorni la notizia di un'intera famiglia di Rocca di Papa sterminata dall'ingestione della pericolosissima Amanita Falloidea. La prudenza non è mai troppa quando si tratta di funghi, il cui aspetto è capace di ingannare anche colui che si professa esperto in materia. Sul sito internet dell'ospedale Bambin Gesù di Roma è stato recentemente pubblicato un vademecum per consentire il consumo di funghi senza incorrere in rischi per la salute. Di seguito l'elenco in 10 punti.
Essere muniti di tesserino regionale di autorizzazione alla raccolta
Anche se questo non ci salverà dal pericolo di avvelenamento, grazie al tesserino regionale saremo autorizzati a raccogliere i funghi senza incorrere in multe salate. I cercatori di funghi, dal 1 gennaio 2000, sono inoltre obbligati a frequentare un apposito corso di formazione micologica per ottenere il tesserino.
Sottoporre i funghi al controllo di commestibilità per scongiurare l'avvelenamento
Prima di portare a casa i funghi raccolti e consumarli, è buona norma farli controllare dagli appositi ispettorati micologici delle Asl, che troviamo sparsi su tutto il territorio nazionale.