L'avvelenamento da funghi non è un'evenienza tanto remota. E' proprio di questi giorni la notizia di un'intera famiglia di Rocca di Papa sterminata dall'ingestione della pericolosissima Amanita Falloidea. La prudenza non è mai troppa quando si tratta di funghi, il cui aspetto è capace di ingannare anche colui che si professa esperto in materia. Sul sito internet dell'ospedale Bambin Gesù di Roma è stato recentemente pubblicato un vademecum per consentire il consumo di funghi senza incorrere in rischi per la salute. Di seguito l'elenco in 10 punti.
Essere muniti di tesserino regionale di autorizzazione alla raccolta
Anche se questo non ci salverà dal pericolo di avvelenamento, grazie al tesserino regionale saremo autorizzati a raccogliere i funghi senza incorrere in multe salate. I cercatori di funghi, dal 1 gennaio 2000, sono inoltre obbligati a frequentare un apposito corso di formazione micologica per ottenere il tesserino.
Sottoporre i funghi al controllo di commestibilità per scongiurare l'avvelenamento
Prima di portare a casa i funghi raccolti e consumarli, è buona norma farli controllare dagli appositi ispettorati micologici delle Asl, che troviamo sparsi su tutto il territorio nazionale.
Raccogliere i funghi in contenitori idonei e areati
Il classico cestino di vimini, oltre che pratico, permette di non far schiacciare e fermentare i funghi raccolti, contrariamente ai contenitori di plastica o privi di areazione. In più consente la diffusione delle spore fungine nell'ambiente.
Non mangiare funghi raccolti in luoghi inquinati
Evitare di consumare i funghi raccolti in luoghi inquinati o potenzialmente contaminati, come quelli che troviamo sui bordi delle strade o nei pressi di zone industriali, discariche o campi agricoli.
Non è vero che i funghi che crescono sugli alberi non provocano avvelenamenti
Questa è solo una leggenda. Difatti tra i funghi legnicoli (che crescono sugli alberi) più tossici abbiamo ad esempio il Omphalotus Olearius (fungo dell’ulivo), fungo velenoso che cresce sul legno degli ulivi e di altre latifoglie (foto).
Non mangiare troppi funghi
I modi in cui potremo cucinare i nostri funghi raccolti sono davvero numerosi ed è facile cedere alla tentazione di farne scorpacciata. Ma anche i funghi commestibili, se consumati in quantità eccessive, possono causare una serie di disturbi intestinali e intolleranze.
Cuocere i funghi con il coperchio aperto
Molti funghi sono commestibili solamente dopo una fase di cottura. Cuocerli in una pentola non coperta dal coperchio permetterà di far evaporare le eventuali tossine termolabili.
Attenzione alle conserve: pericolo avvelenamento da botulino
Un ulteriore pericolo di avvelenamento può non riguardare direttamente il consumo di funghi velenosi, ma il consumo di funghi commestibili sottolio fatti in casa. Anche questi, come altre conserve casalinghe, se non preparati nella maniera giusta o se mal conservati, possono infatti ospitare la pericolosissima tossina botulinica.
Non dar da mangiare funghi ai bambini troppo piccoli
Neonati e bambini in età prescolare (quindi sotto i 6 anni) hanno ancora un apparato digerente immaturo, non in grado di digerire i funghi.
Non mangiare funghi durante la gravidanza
Le donne in gravidanza devono seguire alcune ristrettezze alimentari tra cui l'esclusione dei funghi. Ciò serve ad evitare sempre possibili intossicazioni o altri tipi di disturbi più o meno gravi.