Colpisce le aree centrali del viso e per chi ne soffre può diventare un ostacolo nelle relazioni sociali e lavorative: la rosacea o couperose, malattia infiammatoria della pelle che si manifesta soprattutto con rossore persistente ed eritema, influenza infatti negativamente la fiducia in sé stessi e l’autostima. Non se ne conoscono le cause e non è stata ancora individuata una cura definitiva; al contrario sono noti alcuni dei fattori scatenati come esposizione al sole e al vento, alcol, alcuni cibi (specialmente piccanti) e il freddo, che proprio in questi giorni è tornato a farsi sentire.

Si stima che in Italia siano circa 2,3 milioni le persone affette da rosacea, condizione spesso sotto diagnosticata che tende ad aggravarsi se non trattata tempestivamente.

Luce alleata nel trattamento della rosacea

Tra le alternative a disposizione dei dermatologi oggi c’è anche la tecnologia biofotonica, che utilizza la luce - sotto forma di energia luminosa fluorescente - per attivare i processi di autoriparazione della pelle. Si tratta di una tecnologia innovativa, delicata e non invasiva che si ispira alla fotosintesi. Già utilizzata per la cura dell’acne e come trattamento per il ringiovanimento della pelle, l’energia luminosa fluorescente e i suoi effetti sulla rosacea sono oggetto di studio anche da parte di dermatologi italiani come Giovanni Cannarozzo, dell’Università di Tor Vergata, che recentemente ha contribuito al case report “Fluorescent light energy: Treating rosacea subtypes 1, 2, and 3”, in cui si riportano i risultati della terapia su tre pazienti.

In tutti e tre questi casi si è riscontrato una riduzione dell’infiammazione e dell’eritema, oltre a un miglioramento visibile della Salute della pelle. Il trattamento con energia luminosa fluorescente non solo comporta benefici terapeutici, ma ha anche un impatto di natura estetica, molto importante tenuto in considerazione il peso psicologico della malattia.

Inoltre, ogni seduta di trattamento coinvolge tutto il viso, massimizzando gli effetti della terapia con un ridotto disagio del paziente anche in caso di sintomi secondari della rosacea come pelle molto secca, edema e sensazione di puntura.

Un trattamento non invasivo che può essere effettuato anche in estate

Il trattamento, effettato presso cliniche selezionate, combina la luce emessa da una lampada multi-LED con un gel contenente cromofori che la convertono in energia luminosa fluorescente.

Questa penetra delicatamente la cute, stimolando i naturali processi biologici delle cellule della pelle. Ogni seduta dura nove minuti e richiede un tempo di riposo quasi nullo; il numero di sessioni consecutive dipende dalla gravità della condizione. Dal momento che non causa reazioni di fotosensibilità può essere effettuato tutto l’anno, anche da pazienti con pelle molto sensibile. Sin dalle prime sedute chi soffre di rosacea dovrebbe iniziare a vedere miglioramenti che andranno ad accentuarsi nel lungo periodo con la progressione dei meccanismi di riparazione della pelle. Per gestire la malattia rimane importante seguire i consigli dei dermatologi, riducendo al minimo l’esposizione ai fattori scatenanti.