La Nasa, in vista di possibili impatti futuri, ha avviato una serie di esercitazioni e simulazioni per valutare a che punto si trova la difesa planetaria. Purtroppo i risultati, al momento, non sono dei migliori. Nella prima simulazione effettuata nessuno è riuscito a contrastare in tempo la roccia spaziale in arrivo, e quindi alla fine essa ha disintegrato New York. Ovviamente questa era soltanto una prova, ma apre ulteriori quesiti sul cosa accadrebbe se un simile evento si verificasse per davvero.

L'asteroide annienta New York nell'esperimento

L'esercizio di simulazione è stato creato da esperti di "difesa planetaria". Esso è stato ideato allo scopo di valutare cosa accadrebbe se le autorità non fossero in grado di deviare una gigantesca roccia spaziale che precipitasse alla mostruosa velocità di circa 70mila chilometri orari verso la città più popolosa d'America: New York.

L'asteroide ideato per questo primo esperimento (ovviamente inesistente) aveva un diametro che oscillava tra 100 e 300 metri. Esso, secondo i risultati, finirebbe per esplodere sopra Centra Park il 29 aprile 2027, con un'energia pari a 1000 volte quella della bomba atomica che annientò Hiroshima durante la Seconda Guerra Mondiale.

Nella simulazione Manhattan è stata polverizzata, ma l'onda d'urto ha provocato danni sino a 67 chilometri dall'epicentro.

I risultati dell'esperimento fanno sorgere alcune domande

Questa simulazione non è un gioco catastrofista fine a se stesso, ma è stato ideato dagli esperti della Nasa per comprendere cosa accadrebbe in un simile caso, e anche per suscitare domande.

Le principali, infatti, sarebbero: come potrebbero le autorità evacuare 10 milioni di persone in pochi giorni? E come si potrebbero ricostruire le aree urbane in rovina, dopo il disastro?

Ma soprattutto, come reagirebbe la popolazione, americana e non, di fronte a un cataclisma che assumerebbe dimensioni globali? Proprio su questo punto è intervenuta Victoria Andrews, vice-responsabile della difesa planetaria della NASA.

La donna ha infatti presentato una serie di dubbi che sembrano banali, ma che andrebbero a modificare profondamente le vite di tutti. Ad esempio: "Se sapessi che la tua casa sarà distrutta tra sei mesi e che non potrai tornarci mai più, continueresti a pagare il tuo mutuo?"

Paul Chodas, l'ingegnere della NASA che è il progettista della simulazione, ha però specificato che l'impatto di un asteroide di simili dimensioni è estremamente improbabile. Il desiderio dell'Agenzia Spaziale è dunque che simili problematiche vengano discusse in un ambito più vasto, che non si limiti a quello dei film hollywodiani.