L'amministratore capo della Nasa, Jim Bridenstine, ha rilasciato dichiarazioni che possono apparire allarmistiche, ma che invitano principalmente a una maggiore sicurezza. Secondo gli studi della Nasa, infatti, all'incirca ogni 60 anni sulla Terra si ha un grande impatto da asteroide. Occorre dunque preparare un piano di difesa preventiva, proprio "per evitare di fare la fine dei dinosauri".

Un programma per cercare gli asteroidi più pericolosi

Durante la Conferenza sulla difesa planetaria, l'amministratore capo della Nasa ha lanciato un allarme che potrebbe apparire eccessivo, ma che vuole invitare alla prudenza.

Se l'umanità non vuol fare la fine dei dinosauri, deve iniziare a organizzare una difesa coordinata contro le rocce spaziali vaganti. Bridenstine, per questi motivi, ha inserito la distruzione degli asteroidi tra i cinque obiettivi di un piano strategico Usa.

Il Congresso americano ha dunque incaricato la Nasa di rilevare con attenzione almeno il 90% dei Neo (asteroidi che hanno un grande rischio di impatto) aventi diametro maggiore di 140 metri. Per fare un esempio, il famoso impatto di Cheliabinsk, che provocò un migliaio di feriti, aveva soltanto 20 metri di diametro. Bridenstine ha quindi spiegato che sino ad ora la Nasa è riuscita a rintracciare soltanto un terzo di questi asteroidi pericolosi, ma l'obiettivo del 90% è ancora lontano.

Occorre fare meglio da oggi sino ai prossimi 104 anni, periodo in cui è stato già rilevato un possibile impatto con una serie di asteroidi potenzialmente pericolosi.

Un grande impatto entro 60 anni non è certo, ma probabile

Bridenstine quindi ha spiegato che la caduta di grandi asteroidi sul nostro pianeta non è un tema solo da film hollywoodiano, bensì una realtà possibile e neanche troppo remota.

Meteoriti come quello di Chelyabinsk in Russia nel 2013, o quello precipitato su Tunguska nel 1908, dimostrano che simili minacce sono reali. Inoltre, secondo i calcoli degli astronomi, eventi del genere avvengono in media una volta ogni 60 anni, un tempo neanche troppo massiccio e che richiede una preparazione in tempi anche brevi

Ironizzando anche un po', l'amministratore ha ricordato che "i dinosauri non avevano un programma spaziale", ma l'umanità invece lo ha, e dunque deve impegnarsi al meglio.

Nel 2018 è stato già presentato il piano strategico per far fronte a simili minacce avente cinque obiettivi principali. Uno di questi è una grande collaborazione coordinata di tutti i Paesi, per permettere di far fronte a eventuali minacce improvvise e impreviste. Al momento, però, solo 18 organizzazioni spaziali hanno preso parte al progetto e Bridenstine si augura che aumentino al più presto.