Uno degli elementi fondamentali dell'atomo non è realmente come viene conosciuto. Il laboratorio nazionale americano Thomas Jefferson ha infatti rivelato alcune importanti novità in merito al protone, una delle particelle che ruotano intorno al nucleo dell'atomo. Ciò che ha scoperto il Jefferson Lab, gestito dal Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti, ha ribaltato ciò che si sapeva in merito alle reali dimensioni del protone: sembrerebbe infatti che la particella dotata di carica positiva della materia si sarebbe ristretta, dato che le reali misure del suo raggio appaiono decisamente inferiori rispetto a quelle intuite in precedenza.

Il protone è più piccolo di ciò che sembra

Secondo quanto pubblicato dalla rivista scientifica Nature, il protone ha un raggio che misura 0,831 femtometri e non 0,88 fm come si pensava. Il femtometro è un'unità di misura utilizzata per le particelle costituenti il protagonista indiscusso della materia, dato che si tratta di un sottomultiplo del metro pari ad una cifra decimale con 15 zeri. La misura in questione è stata effettuata dai fisici americani del Jefferson Lab, operando una nuova tecnica che permette di sfruttare le proprietà degli elettroni, le particelle dotate di cariche negative che ruotano attorno al nucleo dell'atomo.

Il puzzle del raggio del protone

Dopo la scoperta del protone ad opera del fisico e chimico Ernest Rutherford, le sue dimensioni sono rimaste in un alone di mistero.

Per questo motivo i fisici hanno deciso di coniare l'espressione "puzzle del raggio del protone" dato che diversi gruppi di scienziati avevano pareri discordanti in merito alla questione riguardante l'esatta misura del raggio. Tale questione ha lasciato dubbi irrisolti negli ultimi dieci anni e solo adesso si è arrivati ad un punto di svolta importante, ma, come ha ribadito Omar Benhar dell'Istituto Nazionale di fisica Nucleare, per raggiungere una certezza assoluta e definitiva sul puzzle del raggio del protone occorrerà valutare ulteriormente le ragioni delle precedenti discordanze dei dati.

Soltanto infatti valutando i precedenti dati si potrà comprendere come mai si era giunti ad una sopravvalutazione della misura del raggio del protone. Benhar ha però ribadito che questo traguardo è stato di estrema importanza dato che ha contribuito a cambiare un quadro generale in merito ad una delle particelle che ruotano intorno al nucleo dell'atomo. Proprio quest'anno infatti il protone ha compito un secolo dalla sua scoperta ad opera di Rutherford, il premio Nobel per la chimica nel 1908, considerato uno dei fondatori della fisica nucleare.