Ci sono emozioni che non si possono dimenticare. Basta dire Welkom 2004 e viene subito in mente il 'bacio' che Valentino Rossi diede alla sua Yamaha dopo la straordinaria vittoria alla sua prima gara con la nuova moto. Uno dei momenti più alti e belli della storia di Valentino, come lui ha tenuto spesso a precisare. Correva l'anno 2004 e il Dottore, fresco vincitore dell'ennesimo titolo mondiale con la Honda e dominatore assoluto del motomondiale, decise di mettersi in gioco e provare ad andare oltre i suoi limiti. Oggi se Valentino è amato e onorato a livello mondiale è frutto di quella pazza decisione.
A Welkom 2004 Valentino iniziò la sua nuova avventura con la Yamaha dopo aver lasciato la Honda, ed incantò tutti, conquistando una vittoria sudata fino all'ultimo giro contro il suo virale storico Max Biaggi. A dimostrazione che si poteva vincere anche con una moto decisamente inferiore. Un momento sportivamente simbolico, coronato anche dal bacio che Valentino diede alla sua M1 a fine corsa.
Replica del bacio alla M1 e adesivo in omaggio
Per tutti i fan del Dottore sarà possibile rivivere quel momento a Tavullia, la città simbolo di Valentino. Nel museo del Fan Club le persone potranno farsi scattare una foto vicino la M1 del 2004 che Valentino è riuscito a farsi dare dalla casa giapponese. Un bacio alla carena della moto e l'adesivo "Anch'io come Vale''.
Nel frattempo è stato allestito, vicino alla chiesa, un mega striscione contenente 250 foto della carriera di Valentino. Il primo di una lunga serie.
Il capolavoro di Rossi: Welkom 2004
Il 18 aprile 2004 è ricordato come il giorno del 'Capolavoro di Rossi'. A Welkom, in Sudafrica, il pesarese esordiva con la sua nuova moto: la Yamaha.
Fu autore di una gara pazzesca, lottata fino all'ultimo giro con Max Biaggi in sella alla Honda. Valentino, come molti altri sportivi, considerano quella gara la più emozionante e incredibile della sua carriera. Spinto anche da una forte carica emotiva e con tutti gli occhi puntati addosso, il Dottore mise a segno un gran capolavoro.
L'impresa fu ancora più grande considerando le condizioni della moto della casa giapponese, reduce da un solo podio nella passata stagione e con un digiuno da titolo mondiale datato 1992. La sfida di Valentino era quella di riportare ai vertici la casa di Iwata, a spese anche della Honda, la moto che gli ha regalato anni gloriosi. Rossi mise subito le cose in chiaro dal sabato: pole davanti a Gibernau e Biaggi. La domenica il duello tra i due italiani si accese, e insieme crearono un solco di 10 secondi dal resto del gruppo in pochi giri. Non fu un gara semplice per Valentino, costretto a fatica a controllare una moto imbizzarrita nelle curve e poco veloce nei rettilinei. Ma l'esperienza di un 5 volte campione del mondo fece la differenza.
Negli ultimi giri Rossi non lasciò scampo al suo avversario, costretto a guardare gli scarichi della sua moto. Al traguardo fu trionfo totale. Durante il giro d'onore, poi, l'emozione più bella: Valentino accostò la moto a bordo pista e in inginocchio la 'baciò'. Da quel momento Rossi divenne una leggenda.