Luke Arnold ha scritto il suo primo libro, da qualche settimana disponibile anche in versione italiana. L'attore che ha impersonato il pirata Long John Silver in Black Sails e il personaggio principale in Glitch debutta nella narrativa fantasy.

Gli amanti di Libri di avventure al limite tra leggendario e fantastico non potranno che apprezzare il suo esordio in letteratura: "L’ultimo sorriso di Sunder City” è uscito in edizione italiana per Nua Edizioni, editore di Brescia.

“The last smile in Sunder City” è una storia avvincente: c'è un mistero, c'è una trama ispirata agli intrecci da romanzo giallo, ci sono atmosfere che ricordano la letteratura noir.

Protagonista della storia è Fetch Phillips, investigatore con diverse ombre nel suo passato, che vive in un mondo in cui la magia è stata annichilita dall’errore umano. Le conseguenze di un mondo senza magia non si vedono subito, ma toccherà proprio a Fetch Phillips condurre le indagini su questo mistero.

Luke Arnold tra fantasy, noir e giallo

Da autentico fantasy, nella vicenda figurano molti elementi archetipici: la magia è una sorta di "energia del mondo", la natura è popolata di draghi, grifoni e animali immaginari. Ci sono esseri viventi senza tempo, come gli elfi, che restano belli e giovani contrastando l'arrivo della vecchiaia; ci sono maghi in grado di condurre incantesimi. Chi è stato a distruggere la magia nel mondo?

Che ruolo ha avuto Fetch Phillips e perché cerca di nascondere un represso senso di colpa? Aggiungere altri dettagli guasterebbe la lettura del libro: basti dire che, tra le pieghe della storia, si avverte che sono stati gli uomini i responsabili di un conflitto che li vedeva, sin dall'inizio, dall'altra parte della barricata.

Nella visione idealizzata delle origini, infatti, solo gli uomini non potevano praticare la magia. Fetch Phillips ha il carattere intrigante dell'eroe tenebroso, forse dalle cattive abitudini, dai comportamenti anti-sociali e quasi sprezzanti, ma anche con una possibilità di riscatto.

Il futuro del mondo degli umani

Il romanzo è stato scritto prima che il Covid-19 stravolgesse le vite di milioni di persone in tutto il mondo, ma, in questi mesi ancora difficili, la storia di Phillips suggerisce altre riflessioni.

Oggi più che mai, in molti osservano attoniti quello che sta succedendo in tutto il mondo; per alcuni lettori, il libro di Luke Arnold ricorda la letteratura del Novecento sulle utopie negative, da "1984" di George Orwell a "Il mondo nuovo", di Aldous Huxley in cui il futuro appare negli scenari più foschi e nei quali è l’uomo l’artefice della sua fine. Oggi più che mai, in molti sperano che sia un agire umano a riparare il mondo dagli errori passati. Per gli amanti del fantasy [VIDEO]in lingua inglese, il libro di Luke Arnold è uscito in edizione originale nel 2020 per Orbit. La versione italiana è tradotta da Emanuela Piasentini.

Luke Arnold, dal grande schermo alla letteratura

Luke Arnold è nato in Australia nel 1984.

Ha recitato nel ruolo di Long John Silver in Black Sails, serie che ha vinto tre Emmy. Ha ricoperto il ruolo di Michael Hutchence in Never Tear Us Apart, miniserie che raccontava la storia degli INXS, e per quella parte ha ricevuto dei riconoscimenti. Molti spettatori italiani amanti delle serie tv lo conoscono, inoltre, per la serie televisiva Glitch. Di bell'aspetto, affascinante e dal sorriso coinvolgente, Luke Arnold è in realtà molto di più di un volto da grande schermo. Scrive, è autore di testi di sceneggiatura e ha avuto incarichi nella regia; tra l'altro è ambasciatore per Save the Children Australia. C'è da credere che “The last smile in Sunder City” non sarà la sua sola opera letteraria.