Il tè viene introdotto dalla Cina al Giappone nel IX secolo, il periodo della dinastia Tang. Quando i Tang caddero anche il tè attraversò una fase di declino, tutto quello che riguardava la Cina andò fuori moda. Fu nel XII secolo che il monaco giapponese Eisai ritornò dalla Cina in patria con delle piantine e dei semi di un albero da tè, il monaco aveva studiato in Cina le ultime tendenze buddiste nel periodo della dinastia Song. A quel tempo la bevanda era molto usata dai monaci buddisti per la pratica della meditazione. Ma il vero fondatore della cerimonia del tè in Giappone fu il monaco Sen no Rikyu (1522-1591) che trasformò la sua passione per il buddismo zen in un vero e proprio rito.
La cerimonia del tè è una vera e propria festa organizzata dal padrone di casa per i suoi ospiti con un invito scritto a mano. Gli invitati sono accolti nel giardino di casa abbellito secondo l'estetica zen. Un pasto sobrio viene offerto prima di iniziare il rituale, subito dopo gli ospiti vengono accompagnati nella sala da tè che ha un ingresso molto piccolo tanto che chi entra deve inchinarsi in segno di uguaglianza sociale. La cerimonia del tè è una vera e propria arte praticata in Giappone da: donne, uomini, giovani e anziani.
La cerimonia del tè, il significato
La cerimonia del tè conosciuta in Giappone come Cha no yu è un vero e proprio rito sociale e spirituale. Non è un semplice consumo di una bevanda ma una vera cerimonia con regole ben precise.
Secondo il monaco Rikyu il rito deve basarsi su quattro regole: rispetto, armonia, purezza e tranquillità. Cha no yu (la cerimonia del tè) significa acqua calda ed è un'arte zen. Si svolge nella cosiddetta "stanza del tè" che anticamente era costruita in legno e paglia, chashitsu in lingua giapponese. La stanza è molto semplice e la scelta degli oggetti d'arredamento è molto precisa.
All'interno della chashitsu c'è la tokonoma, un'alcova sulla quale è scritto un poema o una composizione, spesso ci sono anche dei fiori. Tutto deve essere armonico e tranquillo con lo scopo di raggiungere un vuoto mentale.
La chashitsu, il rito ed il tè matcha
Nella chashitsu si usa il tè matcha, una polvere di colore verde ricavata da foglie di tè macinate, durante il rituale quest'ultimo viene mescolato all'acqua calda, bollita su un fuoco acceso al centro del pavimento.
Gli ospiti dal giardino della casa si trasferiscono nella stanza del tè, dopo aver lavato le mani in segno di purificazione. Il rituale è lungo dura più di quattro ore, anche se esistono versioni più brevi. Il teishu (colui che prepara il tè) entra dopo gli invitati ed inizia a preparare gli utensili per la cerimonia. A turno i partecipanti consumano un dolcetto che serve per attenuare l'amaro del tè matcha, in seguito sorseggiano la bevanda nella chawan (tazza da tè), puliscono il bordo dopo aver bevuto e poggiano la tazza a terra. Il teishu lava la tazza e continua il giro porgendola ad un altro invitato. La degustazione del tè è in Giappone un'esperienza assolutamente da non perdere e tanti sono i turisti che sognano di parteciparvi.