L'estate è una stagione splendida, ma riserva qualche problema in più per la cura dei nostri capelli. Il caldo può costringere a lavarli spesso, stressandoli maggiormente rispetto a un regime di lavaggi meno frequente. Il sole battente li secca e schiarisce, così come la salsedine.

Il capello è molto permeabile e ingloba acqua facilmente: l'umidità e i frequenti bagni in mare, con conseguente asciugatura sotto il forte calore solare, lo sottopongono a un notevole stress da dilatazione e contrattura, da quando assorbono l'acqua fino al momento della sua evaporazione.

Questo processo porta a rottura, sfibramento e formazione di doppie punte, costringendo a tagliare i capelli.

Le donne indiane e polinesiane hanno sempre saputo tutto questo e nei secoli hanno imparato come porvi rimedio.

L'olio di cocco e il monoi tiarè

Il metodo migliore per proteggere i capelli è renderli il più possibile impermeabili. E' il principio su cui si basa il balsamo, ma non sempre è possibile utilizzarlo ecco, allora, che ci arrivano in aiuto gli oli.

L'olio di cocco è considerato il migliore, in quanto gli acidi grassi che lo compongono hanno un potere penetrativo elevato all'interno del capello, dunque repellono l'acqua.

Le donne indiane sono solite farne impacchi su tutta la lunghezza dei capelli, tenendolo in posa per giorni.

Ovviamente per noi non è possibile, ma portare in spiaggia una boccetta di olio di cocco e cospargerne un poco sulle lunghezze umide o asciutte li aiuterà senza dubbio a resistere forti, lucenti e sani anche a lunghi periodi di mare.

In Polinesia è tradizione far macerare in questo olio i fiori di monoi tiarè, che non sono altro che i profumatissimi fiori di gardenia, in particolare la Gardenia tahitensis, che in quei posti cresce spontanea.

Quello che ne risulta è un olio dalla fragranza celestiale, dolce, che "urla" estate. Usarlo sui capelli non serve soltanto a proteggerli: porta lontano, in terre esotiche e sensuali, agendo sul Benessere della mente.

Fate attenzione in fase di acquisto. Dovete assicurarvi che l'INCI, cioè la lista degli ingredienti, sia composto solo dalla dicitura "Cocos nucifera oil" per l'olio di cocco puro, e "Cocos nucifera oil, Gardenia tahitiensis flower extrat" per quello aromatizzato al monoi.

Altri nomi indicano che l'olio è addizionato con sostanze più o meno pregiate e naturali.

Non resta che procurarsi la propria boccetta: va benissimo l'olio per uso alimentare, più facile da trovare. Altrimenti la scelta migliore è quella di cercare olii cosmetici biologici, che si trovano nelle biobotteghe e negli e-commerce di prodotti naturali.