L’economia italiana risucchiata dalla crisi in ostaggio dell’evasione fiscale non è assolutamente cosa ignota; l’appello di Luigi Giampaolino al Senato di oggi è suonato un po’ come un richiamo ad alcuni doveri che se rispettati davvero potrebbero dare al paese una scossa tale da riemergere dalla situazione di stallo dell’economia.
Un’economia strozzata dall’evasione fiscale, questo il succo del discorso del presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino, inutile discutere di manovre e procedure anti-crisi quando questo fardello dell’evasione fiscale inquieta l’Italia da ormai decenni.
Secondo Giampaolino il mancato pagamento dell’Iva è il primo step dell’evasore che da lì in poi intraprende una condotta illecita volta ad evadere ulteriori imposte.
L’Italia nella speciale classifica mondiale sull’evasione fiscale occupa i gradini più alti, dietro a colossi dove corruzione ed evasione è di casa: Messico e Turchia per fare un esempio. Sempre il presidente della Corte dei Conti ha insistito sul punto ‘Il recupero di quote crescenti di evasione rappresenta una delle condizioni per il riequilibrio della finanza pubblica, per il contenimento delle sperequazioni distributive e per l'avvio della ripresa economica’.
NORD E SUD A CONFRONTO- Al Sud e nelle isole l’evasione fiscale dell’Iva è del 40,1 % e dell’Irap del 29,4 %, situazione che vede dei valori inferiori nelle regioni del Nord.
Curioso e negativo è però il fatto che i valori assoluti dell’evasione si allargano proprio nelle zone del paese dove il volume degli affari è più alto, di modo che al Sud più evasori e al Nord più evasione. Giampaolino ricalca il pensiero di molti in questi anni di crisi e malcontento, la lotta contro l’evasione è il primo passo per tornare a crescere.